Dalla parità di genere agli estremismi religiosi; dall’arte per la tolleranza al ruolo dei libri nella definizione di sé: i TEDTalks danno voce alle storie del mondo. Ne abbiamo selezionati 10…

In questi giorni più casalinghi del solito, siamo tutti alla ricerca di nuovi libri da leggere, nuove serie da guardare, nuovi podcast da ascoltare. Ma c’è un altro ottimo modo per occupare il proprio tempo (a casa e non solo) e a cui, forse, non pensiamo così spesso: i TEDTalks.

Intanto, TED è un acronimo che significa Technology Entertainment Design. Quando nel 1984 è nato nella Silicon Valley, TED era un singolo evento dedicato, come dice il nome, a tecnologia e design. Visto il successo, oggi i TEDTalks sono diventati appuntamenti ricorrenti e riguardano i temi più vari. Sono discorsi su parità di genere, attualità, scienza, arte, storia, letteratura, psicologia, imprenditoria e chi più ne ha più ne metta. Più di 3500 storie raccolte sul sito ted.com e ricercabili attraverso una lunga serie di filtri, per esempio interessi o durata. 

Così i TEDTalks possono diventare un ottimo intrattenimento durante le pulizie di casa o un’occasione per informarsi mentre si taglia la cipolla per il soffritto o prima di addormentarsi dopo aver letto un libro. Quando poi torneremo a viaggiare, sapranno essere anche grandi compagni di spostamenti in treno o in metro.

Dato che il sito si presta, il consiglio è quello di creare la propria lista con dentro tutti i “talks” da vedere e ascoltare così, al primo momento libero, sarà sufficiente cliccare “play”. Per aiutarvi a partire, una prima selezione l’abbiamo fatta noi: ha dentro tante storie (tutte sottotitolate in italiano), con durate e temi diversi, così da adattarsi agli interessi e alle giornate di tutti. Siamo sicuri sarà l’inizio di playlist incredibili, che sapranno tenervi ottima compagnia.

  1. Candy Chang – Before I die I want to… | 6 minuti

Cominciamo da un Ted che, anche a otto anni dalla sua uscita, continua a parlare di riflessioni attualissime. Candy Chang, artista e attivista statunitense, racconta la nascita del suo Before I die, un progetto partito proprio dal quartiere in cui viveva, a New Orleans. È lì che Candy Chang ha trasformato una casa abbandonata in una gigantesca lavagna con in cima la frase “Before I die I want to…”. L’invito, rivolto a vicini, passanti e a tutta la comunità, era quello di riflettere sulla propria vita, scrivendo sul muro il proprio desiderio più sincero, quella cosa da fare per forza prima di morire. Il risultato sono risposte divertenti, sorprendenti e, molto spesso, commoventi. Oggi i “Before I die walls” sono più di 5000, sparsi in 78 Paesi e scritti in 35 lingue. Tenetevi un fazzolettino a portata di mano perché saranno solo 6 minuti ma intensissimi.  

  1. Rich Benjamin – Il mio viaggio on the road attraverso le città più bianche d’America | 13 minuti

Questo Ted è un viaggio attraverso le città più bianche degli Stati Uniti, guidato da un uomo di colore. Rich Benjamin, antropologo, autore e critico culturale originario di New York, ha notato che, mentre l’America diventa ogni giorno più multiculturale, alcune città seguono una rotta inversa, diventando sempre meno diversificate. Tra queste, Benjamin ne ha selezionate tre (Coeur d’Alene in Idaho, St. George in Utah e Forsyth Country in Georgia) e ci si è trasferito, vivendole da residente e analizzandole da scienziato. Il risultato è un discorso umano divertente e onesto, fatto di diritti, stereotipi, consapevolezza e molte battute al posto giusto. In un momento in cui l’America è al centro dei nostri discorsi quotidiani, ascoltare quello di Rich Benjaming aggiunge un pezzo importante al puzzle.

  1. Lisa Bu – Come i libri possono aprire la mente | 6 minuti

Per questo TED partiamo dalla fine, visto che la frase con cui si chiude è: “Che i libri siano sempre con voi”. L’inizio invece si svolge in Cina, con una piccola Lisa Bu che sogna di diventare una cantante d’opera. Il suo sogno non si realizza ma, proprio questo fallimento, la avvicina alle pagine di libri che, uno dopo l’altro, la portano a raggiungersi, conoscersi e realizzarsi. “I libri mi hanno regalato un portale magico attraverso cui connettermi con le persone del passato e del presente. E io so che non mi sentirò mai più sola o impotente”. E, probabilmente, tutti noi sappiamo bene di che cosa Lisa Bu stia parlando. 

  1. Khadija Gbla – La strana definizione di empowerment di mia madre | 18 minuti

Avete mai sentito parlare di MGF, Mutilazioni Genitali Femminili? Si tratta di una pratica tradizionale diffusa all’interno di alcuni gruppi etnici in particolare in Africa e Medio Oriente. Le Mutilazioni Genitali Femminili assumono diverse forme che vanno dal taglio di piccole o grandi labbra fino alla totale rimozione del clitoride. Il discorso sulle MGF è complesso e multiforme e spesso portato avanti da voci lontane dalle culture in cui vengono praticate. Khadija Gbla invece, nata in Sierra Leone nel 1989, le Mutilazioni Genitali Femminili le ha vissute sulla sua pelle e in questi 18 minuti le racconta con la sincerità e l’ironia di chi, prima di giudicare, si è impegnato a comprendere. Nel suo discorso ci sono anche una guerra, molte fughe, una vita da rifugiata e tutta l’energia che Khadija Gbla mette ogni giorno nella sua battaglia per i diritti di donne e bambine

  1. Amanda Palmer – L’arte di chiedere | 13 minuti

Il titolo di questo TED è forse uno dei più forti di tutti: L’arte di chiedere. La protagonista è la cantautrice statunitense Amanda Palmer che, anni fa, ha iniziato la sua carriera come artista di strada, facendo il mimo per pagarsi gli studi universitari. Da quel giorno, quando col volto truccato di bianco si travestiva da sposa, Amanda è arrivata a vendere milioni di dischi. Nel frattempo, ha imparato a chiedere: qualche moneta per le sue esibizioni, un letto su cui dormire, un piano per esercitarsi. In cambio: la sua musica e tutta la fiducia che merita chi crede nei traguardi raggiunti insieme. 

  1. Megan Phelps-Roper – Sono cresciuta nella Chiesa Battista di Westboro. Ecco perché me ne sono andata | 15 minuti 

Megan Phelps-Roper è cresciuta all’interno di una delle Chiese più controverse d’America: la Chiesa Battista di Westboro. Megan Phelps-Roper racconta di quando a cinque anni, insieme alla mamma e ad alcuni parenti, ha preso parte al suo primo picchetto. In mano aveva un cartello con su scritto “I gay meritano la morte”, anche se ancora non sapeva leggerlo. Vent’anni dopo, anche grazie ad alcune discussioni virtuali con estranei su Twitter, ha trovato la forza di lasciare un gruppo fondato sulla demonizzazione di tutto ciò che è “altro” per impegnarsi, invece, nel dialogo, nel confronto e nella comprensione.

  1. Chris Abani – On humanity | 15 minuti 

Sapevate che in Ruanda, prima del genocidio, le parole per dire “stupro” e per dire “matrimonio” erano le stesse? Ce lo racconta lo scrittore nigeriano Chris Abani in un TED che ha più di dieci anni ma che, un po’ come Il Piccolo Principe, dovrebbe essere visto e rivisto diventando grandi. In questo dialogo Chris Abani, con tutta la delicatezza di cui è capace, attraversa storie di persone normali, restituendo alle donne un ruolo centrale nella costruzione dell’umanità. On humanity parla di forza, quella vera, che non fa rumore. “Ho imparato che il mondo non si salva mai con grandi gesti messianici, ma semplicemente accumulando atti di compassione gentili, delicati, quotidiani e quasi invisibili”. Questo è Chris Abani e questa è l’unica forza in cui è capace di credere.

  1. Zak Ebrahim – Sono figlio di un terrorista. Ecco come ho scelto la pace | 9 minuti

“Il 5 novembre 1990 un uomo di nome El-Sayyid Nosair entrò in un albergo a Manhattan e assassinò il Rabbino Meir Kahane, il leader della Lega di Difesa Ebraica. El-Sayyid Nosair è mio padre”. Comincia così la storia di Zak Ebrahim, nato a Pittsburgh, Pennsylvania, nel 1983. Il padre, un ingegnere egiziano, è stato uno dei terroristi che hanno pianificato l’attentato al World Trade Center del 1993. La storia di Zak Ebrahim parla di estremismi, incomprensioni e violenza ma anche, e soprattutto, di pace, speranza e riscatto. Perché un figlio non è tenuto a seguire le orme del padre e ci sono figli, come Zak, che hanno avuto il coraggio di condannarle e percorrere strade opposte e migliori.

  1. Cameron Russell – L’aspetto non è tutto. Credetemi, sono una modella | 10 minuti

Questo TED è ottimo modo per mettere alla prova i nostri pregiudizi. Cameron Russell: un tubino nero con sotto due gambe lunghissime e un sorriso da cartellone pubblicitario. Il video si apre così, con lei che racconta dei suoi dieci anni passati a fare la modella e delle insicurezze e dei tormenti che si nascondono dietro un fisico tanto perfetto. Cameron Russell parla del suo aspetto come di una vittoria a “una lotteria genetica” e degli scatti che la ritraggono come costruzioni di un gruppo di professionisti: “parrucchieri, truccatori, fotografi, stilisti, tutti i loro assistenti, la pre-produzione e la post-produzione; sono loro a mettere insieme tutto questo. Questa non sono io”. Nel farlo si copre sempre di più, concludendo con una gonna lunga e un maglione largo. Perché per cambiare la percezione di sé bastano davvero pochi piccoli, insignificanti, elementi.

  1. eL Seed – Street art con un messaggio di speranza e pace | 5 minuti

Era il 2012 quando eL Seed dipinge il minareto della moschea di Jara a Gabès, la sua città natale in Tunisia; 57 metri di cemento rimasti grigi per quasi vent’anni. L’Imam non gli chiede nulla, né uno schizzo né cosa avrebbe voluto scrivere o creare. Così l’artista sceglie un pezzo del Corano che dice “Oh uomini, vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina, vi abbiamo costituiti in popoli e tribù, per conoscervi a vicenda” e la trasforma in un’opera gigantesca, che sarebbe stata apprezzata dai vicini di casa fino alla stampa internazionale. Quasi dieci anni dopo, i suoi murales hanno raggiunto tutto il mondo, da Parigi a Rio de Janeiro. Scritte arabe dai colori vivaci, che arrivano dritte dritte anche a chi non conosce la lingua. Una storia di arte che porta con sé un messaggio di speranza e pace e di cui eL Seed racconta con orgoglio e molta emozione.

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