È morta Pia Pera, scrittrice e giardiniera. Nel suo ultimo libro ha raccontato con lucidità e grazia della sua malattia e del suo rapporto con la natura…

È morta Pia Pera,  scrittrice e giardiniera. Era nata nel 1956, e viveva da alcuni anni in un podere della Lucchesia. Pia Pera è stata professore a contratto di Letteratura Russa all’Università di Trento. Ha tenuto conferenze e seminari in varie università, corsi di scrittura creativa. Ha collaborato a varie testate giornalistiche e radiofoniche tra cui l’Espresso, Panorama, Elle, Gardenia, The TLS, Il Sole24Ore.

Ha scritto libri di narrativa – La bellezza dell’asino (Marsilio, 1992) e Diario di Lo (Marsilio, 1995), entrambi tradotti in tedesco e in molte altre lingue straniere. Ha scritto anche libri di non fiction – L’arcipelago di Longo maï (Baldini & Castoldi, 2000) – e un saggio sulla storia delle idee in Russia, I Vecchi Credenti e l’Anticristo (Marietti, 1992).

Ha inoltre curato e tradotto alcuni classici della letteratura russa tra cui La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi, 1986), Evgenij Onegin di Puskin (Marsilio, 1995), Un eroe del nostro tempo di Lermontov (Frassinelli, 1996).
Per L’orto di un perdigiorno. Confessioni di un apprendista ortolano (Ponte alle Grazie, 2003) ha ricevuto nel luglio 2003, a Villa Hanbury, il premio Grinzane Cavour.

Ha pubblicato con Ponte alle Grazie Contro il giardino. Il giardino che vorrei e nel 2015 Al giardino ancora non l’ho detto (qui un capitolo), in cui ha raccontato con lucidità e grazia della sua malattia e del suo rapporto con la natura.

In un comunicato le case editrici Ponte alle Grazie e Salani esprimono grande dolore per la sua scomparsa.


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