Ha dedicato la sua vita ai libri e alla politica. Addio a Piero Manni, cofondatore della casa editrice salentina che porta il suo cognome

È morto Piero Manni, a 76 anni, il cofondatore della casa editrice salentino Manni Editori, che gli ha dedicato queste parole: “Il vuoto che lasci è tremendo, ma ci hai insegnato così tanto, e sei in ogni nostro libro – quelli fatti, quelli immaginati e mai realizzati, quelli che hai scritto e tradotto e curato, e in quelli che hai inventato negli ultimi giorni e su cui hai scocciato fino all’ultimo perché ci lavorassimo! – che ti ritroveremo per sempre dappertutto.”

Manni era nato nel 1944 a Soleto, nel Salento. Ha dedicato la sua vita ai libri e alla politica. Lascia la moglie, Anna Grazia D’Oria, i i figli Agnese, (che con passione continua a occuparsi della casa editrice di famiglia), Grazia e Daniele.

Come si ricorda sul sito della casa editrice, l’attività editoriale inizia nel gennaio 1984 con la rivista di letteratura “l’immaginazione”, che ancora oggi si occupa di ricerca letteraria. Intorno alla rivista si crea da subito una rete di relazioni e di interessi culturali che diventano organici nella programmazione di una produzione libraria. Il primo libro pubblicato è del 1985: Segni di poesia/lingua di pace, antologia sulla pace con poesie di Cacciatore, Caproni, Leonetti, Luzi, Malerba, Pagliarani, Volponi, Zanzotto, e altri. La produzione si sviluppa inizialmente nel settore della letteratura, con testi e saggistica; la prima collana, La scrittura e la storia è promossa da Romano Luperini, che ancora oggi la dirige. Nel 1997 la casa editrice inizia un’attività di sviluppo societario e organizzativo, aumentando la produzione. Oggi, accanto alla letteratura, si occupa di sociologia, filosofia, antropologia, teatro e cinema; una attenzione particolare è riservata al dibattito intorno ai grandi temi di politica nazionale ed internazionale.

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