Dopo le polemiche dei mesi scorsi sul taglio del Bonus cultura 18 App da parte del governo, il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi interviene sul tema al Salone Interazionale del libro di Torino: “È positivo che il governo abbia deciso di aprire il confronto sulla Carta Cultura, una misura che consideriamo di vitale importanza per l’editoria libraia e un’importante leva per far crescere la lettura nel nostro Paese, soprattutto tra i più giovani. La nostra proposta è che, mantenendo un sostegno differenziato a seconda dell’ISEE familiare, favorendo così le persone più bisognose, sia comunque confermata una quota di assegno universale, per tutti”

“È positivo che il governo abbia deciso di aprire il confronto sulla Carta Cultura, una misura che consideriamo di vitale importanza per l’editoria libraia e un’importante leva per far crescere la lettura nel nostro Paese, soprattutto tra i più giovani. La nostra proposta è che, mantenendo un sostegno differenziato a seconda dell’ISEE familiare, favorendo così le persone più bisognose, sia comunque confermata una quota di assegno universale, per tutti”, ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi al Salone Interazionale del libro di Torino durante il convegno Dalla App18 alla Carta Cultura. L’Associazione, in particolare, propone di conciliare la natura di incentivo rivolto a tutti e la necessità di privilegiare le famiglie meno abbienti e premiare il merito scolastico dei giovani con un sistema simile a quello dell’assegno unico familiare, che prevede un sostegno base universalistico e una quota più alta per le famiglie a più basso ISEE.

“Sono due le ragioni che ci spingono a mantenere la Carta Cultura come misura universale – ha spiegato Levi – La prima è che vorremmo che la carta fosse una misura diretta ai ragazzi all’ingresso nell’età matura, un incentivo all’esplorazione autonoma dei consumi culturali, non una misura assistenziale rivolta alle famiglie. La seconda è di carattere pratico: subordinare il rilascio della carta alla dichiarazione ISEE rende più complicata la burocrazia per ottenerla, riducendo così il numero dei beneficiari anche all’interno delle categorie che ne avrebbero diritto”.

Circa il 70% del bonus per i neomaggiorenni, nella versione ad oggi in vigore, è stato speso per acquistare libri, con un impatto sul settore significativo. Nel 2017, primo anno di applicazione del bonus, le vendite nel settore della varia sono cresciute del 2,2%, nel 2019 dell’8,4%. Il bonus, inoltre, ha avuto un ruolo importante nella chiusura in attivo del 2020 (più 1,3%), nonostante un pessimo primo semestre, e anche nello straordinario balzo del 2021, più 14,7%. Secondo i dati Istat, inoltre, la percentuale di lettori nella fascia dei neo-diciottenni, che era arrivata a un minimo del 48% nel 2016, è risalita fino a toccare il 57% nel 2020.

Siamo accanto al governo nella lotta ai comportamenti illeciti che danneggiano, oltre alla collettività, i soggetti dell’industria del libro: da sempre abbiamo avuto un ruolo attivo nel denunciare gli abusi nell’utilizzo della 18App e siamo pronti a collaborare per individuare gli accorgimenti necessari a ridurli al minimo, se non azzerarli” ha poi spiegato Levi. L’Associazione propone in particolare un punto di contatto unico presso il Ministero o la Guardia di Finanza a cui gli operatori possano inviare le segnalazioni di presunti illeciti.

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