“Malinconico e umoristico, (e)scatologico e crepuscolare, un racconto sulla solitudine e sul mondo che verrà”. In autunno, per Einaudi, il romanzo (breve) postumo di Mario Vargas Llosa, scrittore Premio Nobel venuto a mancare all’età di 89 anni. Che “esplora magistralmente il senso di alienazione di chi vive in un’epoca che non riconosce più, il conflitto tra passato e presente, tra progresso e tradizione…” – La trama e i particolari

La notizia della morte dello scrittore Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la letteratura 2010, ha inevitabilmente fatto il giro del mondo (e dei social). Il grande autore e drammaturgo, Premio Cervantes, venuto a mancare all’età di 89 anni, tornerà però nelle librerie già in autunno (in Italia con Einaudi, naturalmente): la casa editrice di via Biancamano annuncia infatti l’uscita del libro postumo di Mario Vargas Llosa, I Venti (traduzione di Federica Niola), presentando così quest’opera breve, di circa 100 pagine: “malinconico e umoristico, (e)scatologico e crepuscolare, un racconto sulla solitudine e sul mondo che verrà“.

LA TRAMA DEL LIBRO POSTUMO DEL NOBEL, “MALINCONICO E UMORISTICO”

Perso tra le strade di una Madrid surreale, un anziano vaga disperatamente alla ricerca della sua casa, mentre i “venti inopportuni” prodotti dal suo corpo non gli danno tregua. Tra le strade che lo intrappolano in un torpore invincibile, tra confusione onirica e vera disperazione, l’anziano rivanga i ricordi di un mondo e di una vita scomparsi, sperando che in qualche modo il suo indirizzo riemerga, e nel frattempo riflette sulla sua città quasi priva di musei, librerie e cinema, dove i luoghi di cultura e di incontro sono ormai virtuali…

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

I PROTAGONISTI E I TEMI DEL ROMANZO BREVE IN USCITA IN AUTUNNO

Un “inguaribile conservatore“: è così che l’amico Osorio definisce il narratore del romanzo breve I venti. E da buon nostalgico, il narratore non poteva mancare alla manifestazione per la chiusura del cinema Ideal, una delle ultime sale ancora attiva in città. Insieme a pochi altri “relitti” come lui, ha provato a convincere un ipotetico potere dell’importanza del cinema, ma di fatto la manifestazione si è svolta nell’indifferenza generale. Del resto nessuno, men che meno i giovani che una volta facevano la rivoluzione, si preoccupa che scompaia quel luogo obsoleto, così come i musei, i teatri, le librerie.

citazione Mario Vargas Lliosa Einaudi

La citazione scelta dalla pagina Instagram della casa editrice Einaudi

Ormai basta avere uno schermo per godere di ogni singola esperienza del mondo. Persino l’opera è un contenuto multimediale commentato. E i dipinti esposti al Prado sono orfani degli occhi che tante estati prima facevano file infinite pur di ammirarli: le immagini digitali sono di gran lunga migliori, più dettagliate e democraticamente fruibili. L’arte è diventata incomprensibile – sculture per l’olfatto, pittura immateriale, ologrammi prodigiosi – e i nuovi artisti sono ingegneri, programmatori, professionisti della rete. Per fortuna che ci sono i cartoni animati, e il circo, è proprio vero che da anziani si torna bambini…

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

Sono queste e tante altre le riflessioni, insieme ai ricordi sempre più sbiaditi degli amori passati, a cui si lascia andare il narratore mentre, dopo la manifestazione, vaga alla ricerca di casa sua. Non gli è mai successo, ma quel giorno proprio non riesce a ricordare il suo indirizzo: attraversa strade che gli sembrano familiari e insieme sconosciute, in ogni piazza si ferma su una panchina per riposarsi un po’, e puntualmente si addormenta, tra le terribili flatulenze che da qualche tempo lo affliggono. Si sta facendo tardi e il narratore è ansioso di ritrovare la sua casa – in verità una minuscola stanza con bagno al quinto piano senza ascensore, questo l’ha tenuto a mente. Passerà una notte all’addiaccio e ne è terrorizzato, allora piuttosto si rivolgerà alla polizia e aspetterà in cella che lo identifichino, o la mattina seguente Osorio, non riuscendo a raggiungerlo telefonicamente per il consueto controllo reciproco di esistenza in vita, allerterà le forze dell’ordine… poi, all’improvviso, ritorna tutto, il percorso, la strada, il numero civico. Finalmente. Tutti quei venti, poi, l’hanno messo a dura prova, e teme di non essersi trattenuto a sufficienza per evitare il peggio. Ma ora è salvo, salirà, si farà la doccia, andrà a dormire: o forse quel ritorno a casa decreterà il suo destino?

Vargas Llosa, si spiega nella presentazione di Einaudi, “esplora magistralmente il senso di alienazione di chi vive in un’epoca che non riconosce più, il conflitto tra passato e presente, tra progresso e tradizione. Qui i venti sono il simbolo della decadenza fisica, ma anche delle idee, vecchie, superate, da buttar via secondo la percezione di chi viene dopo. Eppure, anche se il passato viene demonizzato e ignorato, è uno dei pochi strumenti che consente di valutare il presente e allo stesso tempo di cambiare il futuro”.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Libri consigliati