Dall’amore per i libri, che faceva parte del suo DNA – a una una grande conoscenza della musica classica e dell’opera, tradotta nella pratica del pianoforte. Ricordiamo Luigi Spagnol, personalità poliedrica e creativa morta a 59 anni, con i numerosi bestseller che ha pubblicato, i tanti libri che ha tradotto, e le sue passioni, compresa quella per la pittura. Un profilo biografico

Luigi Spagnol, editore, nasce a Milano il 21 marzo del 1961. Nel 1985 consegue il Bachelor of Fine Arts presso la Parsons School of Design di Parigi. Introdotto nel mondo editoriale dal padre Mario Spagnol, dal 1986 al 1988 lavora presso ufficio diritti della casa editrice Longanesi, e dal 1989 assume la responsabilità editoriale della casa editrice Salani, diventando in seguito editore e presidente. Creerà uno dei cataloghi per ragazzi più importanti e stimati nel mondo, che accoglie autori internazionali e italiani, estendendosi alla narrativa di qualità per tutti.

Nel 1996 assume anche la direzione editoriale di Ponte alle Grazie. Nel 1999 diventa amministratore delegato delle due società e successivamente, dal 2005, presidente. Nel 2001 fonda Magazzini Salani, e nel 2005 diventa amministratore delegato del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, assumendone più avanti la vice presidenza.

Nel 2008 partecipa con Stefano Mauri alla costituzione della start-up spagnola Duomo Ediciones, prima esperienza editoriale diretta all’estero di GeMS. Dal 2009 è presidente di Antonio Vallardi editore e di La Coccinella.

Da editore dimostra un fiuto straordinario per i bestseller, scegliendo numerosi titoli che hanno venduto più di un milione di copie: sua la fortunata intuizione di acquisire i diritti e pubblicare in Italia la saga di Harry Potter, il più grande successo editoriale di tutti i tempi, preceduta dal successo della Gabbianella e il gatto di Luis Sepúlveda nel 1996  e dal bestseller di Giobbe Covatta Parola di Giobbe nel lontano 1991.

Con un intuito eclettico ha saputo scovare campioni di vendite nell’ambito della varia: da Come smettere di farsi le seghe mentali di Giulio Cesare Giacobbe nel 2003 a Cotto e mangiato di Benedetta Parodi nel 2009. In particolare, Vallardi, da editore noto per il proprio catalogo di linguistica, sotto la sua guida diventa una casa editrice protagonista di questo settore, creando, con la spinta dei suoi successi (oltre alla Parodi, si ricordi Marie Kondo e Valter Longo), nuovi reparti all’interno delle librerie italiane.

Ha portato in Italia autori di grande valore letterario come Philip Pullman e Margaret Atwood, e saputo riproporre e far affermare con grande passione veri e propri classici contemporanei come David Almond.

Con la direzione di Ponte alle Grazie, in particolare, ha mostrato un’attenzione costante per la narrativa letteraria di qualità, pubblicando, oltre alla Atwood, autori come Philippe Claudel, Karl Ove Knausgård, David Mamet, Simone de Beauvoir. Sul fronte della narrativa italiana, si ricorda la passione con cui ha pubblicato Pia Pera, in particolare il suo testamento letterario Al giardino ancora non l’ho detto.

La sua è stata un’attività editoriale a tutto tondo: finissimo traduttore sin dagli anni giovanili di molti libri per le case editrici Guanda e Longanesi, Salani e Ponte alle Grazie, da Wodehouse a Cooper, da L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono all’amatissimo Winnie Puh di Milne, da Io la giraffa e il pellicano di Roald Dahl alla traduzione dell’ottavo volume di Harry Potter, Harry Potter e la maledizione dell’erede, fino a Le fiabe di Beda il Bardo. Solo per citarne alcune. Recente la sua traduzione, dal norvegese, del romanzo Amore di Hanne Ørstavik (2019).

È stato suo l’adattamento italiano della Legge di Murphy di Arthur Bloch, di cui è autore della Legge di Murphy sull’amore. Coautore del libro illustrato Creature fantastiche metropolitane nel 1992, e di libri e manuali di compilazione come Machiavelli per i manager (curato con la madre, Elena Spagnol) e di tanti libri di cucina (Il pesce e La pasta, Corsi di cucina di Magazzini Salani), sua grande passione.

Uomo poliedrico e creativo, all’amore per il libro, che faceva parte del suo DNA – e che è racchiuso nel logo da lui scelto in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della casa editrice Salani “Più felici con un libro” – a una una grande conoscenza della musica classica e dell’opera, tradotta nella pratica del pianoforte, Luigi Spagnol ha affiancato un’attività di pittore, con varie mostre a Milano negli anni ‘90 e culminata con una importante esposizione a Brescia nel 2000. Grazie alla grande sensibilità verso gli illustratori e grafici, ha sempre avuto estrema cura e gusto nella scelta delle copertine e, per Salani, ne ha anche disegnate diverse personalmente. Ha dipinto e lavorato con tutte le sue case editrici fino agli ultimi giorni.

Luigi Spagnol muore dopo lunga malattia il 14 giugno 2020. Lascia la moglie Hanne e due figli, Lara e Antonio.

 

Fotografia header: Luigi Spagnol - foto di Yuma Martellanz

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