Annunciata la sestina finalista della sesta edizione del Premio Wondy per la letteratura resiliente, progetto nato nel 2018 in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016, nella foto), conosciuta con il soprannome Wondy

È stata annunciata sulla pagina Facebook dell’associazione Wondy Sono Io, la sestina finalista della sesta edizione del Premio Wondy per la letteratura resiliente, progetto nato nel 2018 in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016, nella foto), conosciuta con il soprannome Wondy e autrice del volume Wondy – ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro (Rizzoli, 2014) nel quale ha raccontato con ironia e coraggio come ha affrontato la malattia.

Il Comitato Promotore, coadiuvato da un gruppo di lettori dell’associazione Wondy Sono Io insieme ai coordinatori, ha identificato le sei opere finaliste che saranno successivamente sottoposte al giudizio di due giurie, una tecnica e una popolare: si tratta di La bambina sputafuoco di Giulia Binando Melis (Garzanti), La figlia del ferro di Paola Cereda (Giulio Perrone Editore), Tuamore di Crocifisso Dentello (La Nave di Teseo), Sarà solo la fine del mondo di Liv Ferrachiati (Marsilio), Una vita dolce di Beppe Sebaste (Neri Pozza) e Trema la notte di Nadia Terranova (Einaudi).

In linea con lo spirito che anima questo Premio, “i sei autori sono stati scelti dal Comitato per l’apporto personale e innovativo nella narrazione del concetto di resilienza, raccontato nelle sue varie sfumature e come chiave interpretativa positiva degli accadimenti della vita, personale e collettiva”, si legge nella nota.

Resilienza è un termine ormai di uso comune da quando l’Unione europea ha ideato il Pnrr. Alcuni ritengono che sia abusato, ma se maneggiato con parsimonia e cura rappresenta un valore meraviglioso. In fondo, essere resilienti significa reagire agli inciampi che la vita ci pone di fonte, piccoli o grandi che siano. La letteratura da sempre è uno strumento potente per raccontare come le difficoltà possano tramutarsi in opportunità. Infatti, anche quest’anno siamo entusiasti di aver ricevuto tante candidature valide” – ha commentato Alessandro Milan, Presidente dell’Associazione.

La nuova Giuria tecnica, presieduta dall’avvocato e saggista Umberto Ambrosoli, è designata annualmente tra una rosa di giornalisti, accademici, scrittori e personalità del mondo della cultura e della comunicazione. In questa nuova edizione ne fanno parte: Stefania Auci, scrittrice; Federico Bertoni, Professore ordinario di Teoria della letteratura all’Università di Bologna; Alessandra Casella, giornalista e scrittrice; Fabio Genovesi, scrittore; Luca Dini, giornalista; Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice – vincitrice della V edizione del Premio Wondy; Gaia Manzini, scrittrice; Emanuele Nenna, imprenditore e pubblicitario, Ceo di Dentsu Creative e Gianni Turchetta, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano.

Al vincitore decretato dalla giuria tecnica andrà un premio di 5.000 euro e una tela dell’artista Luca Tridente, le cui opere donate nelle scorse edizioni sono state inserite nel Catalogo dell’arte moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), considerato un punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea.

Accanto al volume premiato dalla Giuria tecnica, è prevista anche l’assegnazione di un premio di 2.000 euro al vincitore designato da una Giuria popolare, che potrà esprimere la propria preferenza votando sulle pagine social del Premio (Facebook, Instagram e Twitter) fino alle ore 23.59 del giorno 12 marzo 2023.

Nelle precedenti edizioni, il premio della giuria tecnica è andato a Alessandra Sarchi per La notte ha la mia voce (Einaudi), a Rosella Postorino per Le assaggiatrici (Feltrinelli), a Andrea Pomella per L’uomo che trema (Einaudi), a Viola Ardone per Il treno dei bambini (Einaudi) e a Francesca Mannocchi per Bianco è il colore del danno (Einaudi Stile Libero).

Quello della giuria popolare invece a Barbara Garlaschelli per Non volevo morire vergine (Piemme), Ritanna Armeni per Una donna può tutto (Ponte alle Grazie), Leo Ortolani per Cinzia (Bao Publishing), Anna Giurickovic Dato per “Il grande me” (Fazi editore) e a Valentina D’Urbano con il libro Tre gocce d’acqua (Mondadori).

La premiazione ufficiale si terrà presso il Teatro Manzoni di Milano, il prossimo 13 marzo 2023 nel corso di una serata organizzata dall’associazione, creata insieme a un gruppo di amici da Alessandro Milan, “con l’obiettivo di proseguire la grande eredità umana e intellettuale lasciata dalla moglie Francesca, grande appassionata di libri, che con la sua storia ha saputo insegnare a donne e uomini come nella vita le difficoltà di varia natura possano – e debbano – essere affrontate, possibilmente con il sorriso”.

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