#luoghideilibridelmondo – Vi state preparando a un viaggio (anche letterario) nella capitale francese? Vi proponiamo un racconto (dettagliato) che vede al centro le librerie più interessanti di Parigi: un reportage in prima persona con consigli, itinerari, pregi, difetti e immagini dei negozi francesi più caratteristici… – Ecco la seconda puntata

(qui, per chi se la fosse persa, la prima puntata…)

… ci siamo avvicinati al Marais: entrando per rue Rambuteau, da visitare è senz’altro la sobria e molto seria Les Cahiers de Colette. Penetrando più nel quartiere risparmiato dalla monumentalità haussmaniana, fra locali gay e negozietti fighetti si trova l’allusiva Les Mots à la Bouche, due piani per letture di gender, ma non solo. Se poi vi va di mangiare un falafel in rue des Rosiers (storica arteria del quartiere storico ebraico), la libreria d’angolo non è però il paradiso ideale della judaica, e puzza un po’ di souvenir. Piuttosto, se interessa il genere, consiglio il Musée d’art et d’histoire du judaïsme, solitamente trascurato dagli itinerari turistici (abbinato a un éclair eccellente alla Hure, a due passi, scusate la divagazione poco kosher).

Mini parentesi sui bookshop museali: per i libri su Parigi non perdete quello della Cité de l’architecture et du patrimoine al Trocadero, e per gli appassionati di antropologia, non solo urbana, quello del Musée du quai Branly. Altra pasticceria ottima dentro allo splendido cortile del trascurato Musée Jacquemart-André (ops, sono tornato ai dolci, senza rendermene conto…).
Ma, rivenendo al Marais, e continuando verso Place des Volges, giriamo appena un po’ prima della piazza a sinistra su rue de Turenne e poi in rue de Bretagne (negozi di vestiario all’ingrosso, principalmente), e troviamo Comme un roman, ottima e ricca indipendente: è praticamente impossibile uscire senza aver scoperto, desiderato, comprato un buon libro ogni volta. Notevole.

Se poi avete un po’ di nostalgia dell’Italia attraversate la strada e imboccate la stretta rue Charlot: Marcovaldo è una delle tre librerie italiane della città (le altre due sono La Tour de Babel e La Libreria, che però non ho visitato), tuttavia somiglia ormai più a un piccolo bistrot che a un vero bookshop.

(Marcovaldo)

Se continuate a muovervi un po’ a est e arrivate su Boulevard Beaumarchais e troverete Merci, concept store di ultima generazione che mischia categorie merceologiche differenti offerte a prezzi un po’ assurdi. Non è proprio il Nirvana del bibliofilo, ma sorseggiare un succo all’albicocca variegato al rosmarino fra pareti di libri usati in vendita ha la sua componente piacevole, anche se onerosa, d’intrattenimento. Per tornare dal frivolo a cose più serie, non lontano da qui era la sede di Charlie Hebdo. Ognuno ha il suo rapporto, personalissimo, coi luoghi della memoria, ma passare per luoghi del genere difficilmente lascia indifferenti.

(Merci)

Ma torniamo a sud, e a memorie più antiche e meno dolorose, verso Bastille. Piccola chicca: al bookshop dell’Opèra Bastille troverete non solo libri di musica classica, selezionati CD, e bamboline in tutù, ma anche alcuni preziosissimi vasetti di miele, raccolto sul tetto dorato dell’altra Opéra, quella Garnier (poetica e dolce curiosità parigina poco nota). Da qui potete prendere rue du Faubourg Saint-Antoine se volete scoprire L’Arbre à Lettres, ottima indipendente, sempre colma di sorprese e con un reparto bambini molto ben selezionato, una stanza delle meraviglie (se avete un calo glicemico, pausa obbligata da Blé Sucré, ma è solo un’ipotesi).

L’Arbre à Lettres

 

Breve parentesi sulle librerie per ragazzi parigine: se capitate dalla parti del Parc Montsouris, gioiello verde al confine fra 13esimo e 14esimo arrondissement non mancate L’herbe rouge, una sola vetrina, rossa come vuole il nome, ma vale la piccola deviazione dalla Place Denfert-Rochereau, dove troneggia il leone nero di Un leone a Parigi di Beatrice Alemagna, per restare nei territori in cui il libro per ragazzi incontra l’opera d’arte. Già che siete in zona, vedete la sede del quotidiano Le Monde (bookshop interno momentaneamente bloccato per le misure antiterrorismo) e, lì vicino, un piccolo gioiellino nascosto all’imbocco di rue Pascal, dal nome bellissimo e selezione d’eccellenza, la Les Oiseaux Rares (e non si tratta di roba solo per Franzen). Altri punti di riferimento sul fronte ragazzi: Chantelivre a Saint-Germain, a fianco della sede della eccellente casa editrice École des loisirs, e Le Dragon Savant, piccolo paese dei balocchi librari in una tranquilla stradina laterale di Belleville verso Buttes-Chaumont.

Eccoci arrivati, quasi per caso, al quartiere di Pennac, anche se, partendo da Bastille, con una bella passeggiata verso Canal Saint Martin è facile arrivare dalle parti del signor Malaussène, ma il percorso necessita ancora di un paio di piccole deviazioni prima di salire per rue Belleville: Artazart è un ottima libreria di design, foto e arte che costeggia il bel canale immortalato fra l’altro in Il Favoloso mondo di Amélie; un po’ più a nord il centro artistico-sociale polifunzionale 104 merita senz’altro una visita. Al suo interno un’ottima sede di Le merle moqueur, consigli del libraio e grande attenzione alle arti performative, alle quali dà spazio questo angolo vivissimo della città, verso la Villette (bookshop divulgativo scientifico ricco di gadget per grandi e piccini).

Saliamo dunque per rue Belleville e, superata la vivace Chinatown del primo tratto, troviamo l’interessante e “spaziale” Le Genre Urbain, da vedere. Più in su a due passi dalla patisserie dell’Eglise (assaggio d’obbligo: la religieuse), c’è anche L’Atelier, una e trina (sdoppiatasi con L’Atelier: En Face), libreria deliziosa a due passi dal parco di Belleville, dove proseguire a nutrire l’anima con una delle più belle viste sulla città e posto ideale per dolci letture.

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