Trend/ Sempre più libri vedono protagonisti i librai. Che, dal canto loro, diventano scrittori e saggisti… (con un commento di Montroni)

Forse non è un caso che in una fase difficile per il settore siano in aumento i romanzi ambientati nelle librerie o con al centro le storie di librai e libraie, come pure testi di saggistica e narrativa firmati direttamente da questi ultimi…

Qualche esempio?  Appartiene a entrambi i casi “Lo strano caso dell’apprendista libraia” di Deborah Meyler, romanzo ambientato a New York pubblicato da Garzanti, che racconta la storia di Esme, che quasi per caso inizia a lavorare in una piccola libreria nell’Upper West Side. In testo, “adottato” dalle librerie indipendenti americane, è stato apprezzato anche in Italia. L’autrice, inglese, si è trasferita a New York, dove ha aperto ben due librerie indipendenti, sopravvissute nonostante la crisi.

Altro successo degli ultimi mesi è “La misura della felicità” di Gabrielle Zevin (Nord), la storia di un libraio rimasto vedovo e ormai stufo del suo lavoro, la cui esistenza viene positivamente trasformata dall’incontro con una bambina abbandonata dalla madre proprio nella sua libreria.

La lista (da cui teniamo volutamente fuori romanzi e saggi che parlano di altri libri, altrimenti avremmo bisogno di un libro intero per raccontare la “meta-editoria”…) non finisce certo qui: “The Little Paris Bookshop” di Nina George, un successo in Germania, uscirà negli Usa (per Little, Brown) nella primavera del prossimo anno… In Italia “Una piccola libreria a Parigi” è già stato pubblicato da Sperling & Kupfer nel giugno scorso.

Interessante pure il caso de “Il segreto della libreria sempre aperta” (Corbaccio) di Robin Sloan, romanzo con al centro lo scontro epocale tra editoria tradizionale ed editoria digitale, che nel 2013 ha fatto molto parlare.

Sempre un anno fa Garzanti ha pubblicato “La libreria degli amori inattesi” di Lucy Dillon… E la stessa casa editrice nella prossima primavera  proporrà ai lettori italiani la traduzione di “The Moment of Everything”, romantico romanzo di Shelly King ambientato in un negozio di libri usati.

A proposito di libri che leggeremo nel 2015, Longanesi nella seconda parte dell’anno darà alle stampe il debutto dell’americano Matthew Sullivan, con un passato da libraio e un presente da professore:  “I know what you have done” (titolo originale) racconta la storia di Lydia, una libraia che nasconde un segreto…

Al centro de “I libri di Luca” (2010, Tea) di Mikkel Birkegaard, troviamo invece la morte improvvisa e violenta del proprietario di una libreria antiquaria di Copenaghen.

Un passo indietro: in questa lista non può non trovar spazio “Il libraio di Kabul” (Sonzogno-Bur): l’autrice, Åsne Seierstad, giovane inviata norvegese, entra a Kabul al seguito delle truppe alleate, e qui incontra Sultan Khan, un libraio incarcerato in nome delle libertà intellettuale. Asne viene accolta in casa sua e diventa la “figlia bionda” del libraio. Da testimone racconta storie di libri salvati e squarci di vita quotidiana in Afghanistan…

A proposito di passi indietro, come non citare un “classico” (ma poco noto) del genere, l’autobiografico “Le avventure di un libraio” di Giuseppe Orioli, pubblicato nel lontano 1944 dalla casa editrice Modernissima e riproposto 44 anni dopo dalle Edizioni Il Polifilo?

Torniamo agli ultimi anni, per parlare degli autori italiani che mettono al centro dei propri romanzi il mondo delle librerie: è il caso di Lello Gurrado, autore di “Assassinio in libreria” (Marcos y Marcos). Al centro della trama, la misteriosa morte (causa prosecco al cianuro) di una libraia milanese, sotto gli occhi stupefatti degli amici scrittori venuti a festeggiarla…

Ed è il caso di Sergio Garufi, in queste settimane nelle librerie con “Il superlativo di amare” (Ponte alle Grazie), che ha ambientato il precedente romanzo, “Il nome giusto”, in una libreria di testi usati.

Daniele Zito ne “La solitudine di un riporto” (Hacca) racconta la storia di Antonio, “carceriere di se stesso”, che trascorre le sue giornate “rinchiuso” in una piccola libreria di provincia…

Dal canto suo, il cantautore Roberto Vecchioni è l’autore (per Einaudi Stile Libero) de “Il libraio di Selinunte” (riproposto quest’anno in versione tascabile, con una nuova prefazione dell’autore), la storia di un libraio che non vende libri ma li legge ad alta voce

E parlando invece di librai-romanzieri, vanno citati i casi di Vins Gallico , autore (per Rizzoli) di “Portami rispetto”, storia di  ‘ndrangheta raccontata in chiave thriller e di Alessandro Locatelli, libraio palermitano, che ha pubblicato (con Robin) “Il professore di matematica non verrà” e “Troppo, troppo tardi”. 

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Va detto che non c’è spazio solo per la narrativa: i librai, infatti, scrivono anche saggi. E’ il caso di Massimiliano Timpano e Pier Francesco Leofreddi, autori (per Bompiani) di “Chiuso per Kindle: Diario di un libraio in trincea”. E c’è spazio pure per “Undici strade per fare libreria oggi” (a cura di Matteo Eremo, già autore de “Il libraio suona sempre due volte”), pubblicato da Marcos y Marcos, marchio indipendente che da sempre riserva grande attenzione alle librerie indipendenti e ai loro problemi.

Rocco Pinto, libraio da trent’anni e responsabile della libreria La Torre di Abele di Torino, a fine 2011 ha pubblicato con Voland “Fuori catalogo: storie di libri e librerie”, undici piccoli ritratti in cui realtà e finzione si fondono e confondono, e in cui vita e letteratura diventano inseparabili…

Ci trasferiamo in Sicilia, dove Salvatore Cangelosi nei mesi scorsi ha pubblicato “La città e i libri. Avventure di un libraio” (Torri del Vento edizioni), autobiografia scritta come un romanzo di formazione.

Ed è la casa editrice siciliana Sellerio a pubblicare “La febbre dei libri. Memorie di un libraio bibliofilo” di Alberto Vigevani

Arriviamo a Marino Buzzi, libraio e blogger (del seguito Cronache dalla libreria) e autore dell’auto-ironico “Un altro best seller e siamo rovinati. Diario semiserio di un libraio” (Mursia, 2011).

Romano Montroni, simbolo dei librai italiani e attuale presidente del Centro per il libro e la lettura,  ha scritto, tra gli altri, “Libraio per caso. Una vita tra autori e lettori” (Marsilio, 2010), e il manuale “Vendere l’anima. Il mestiere del libraio” (Laterza). Al Libraio spiega: “In un periodo difficile per il settore, in cui è messa in discussione l’identità stessa delle librerie, i librai che hanno una storia alle spalle, che credono nel futuro del loro mestiere, e che cercano di innovare, sempre più spesso scrivono loro stessi libri per affermare quest’identità”. Quanto ai romanzi ambientati nelle librerie, per Montroni “i lettori forti subiscono la fascinazione della libreria come luogo fisico, scatta immediatamente la curiosità…”.

 

 

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