Dall’oceano Pacifico all’oceano Artico: nell’immensa Alaska, nel buio della lunga notte artica: in libreria “Verso il cuore bianco della Terra” di Ario Daniel Zhoh, che descrive un viaggio ai limiti della purezza assoluta, in solitudine e in autosufficienza

“Anni fa un luogo speciale entrò per sempre nel mio cuore: l’Arctic National Wildlife Refuge, uno degli ultimi paradisi terrestri a rischio di devastazione nel caso le trivelle petrolifere ottengano il via libera. Da allora continuo a tornare lassù: poiché ho compreso che sì, esistono il Polo Nord e il Polo Sud; e che esiste anche il Polo del Freddo in Siberia. Ma quello che ho trovato all’estremo nordest dell’Alaska non è l’oro, non sono le pellicce, non è niente che si possa sfruttare economicamente. Quello che ho scoperto quassù è il Polo della Bellezza. Un posto che ci restituisce il significato più profondo del nostro essere umani, un luogo dove il nostro spirito si rinnova anche se viviamo a migliaia di chilometri di distanza. Per il nostro bene e per il bene dei nostri figli è importante sapere che un Refuge così ancora, anche se non si avrà occasione di andarci”.

[banner-avventura]

Nel libro Verso il cuore bianco della Terra (Corbaccio), fra Caribù, Orsi Grizzly, Lupi, Uccelli migratori, il bianco accecante della neve, il verde e il viola intenso dell’Aurora, Ario Daniel Zhoh descrive un viaggio ai limiti della purezza assoluta, in solitudine e in autosufficienza. Viaggio che non ha come obiettivo alcun record se non quello di offrire un piccolo contributo individuale alla causa di tutta l’umanità.