La realtà che 20 anni fa Aldo Nove aveva colto e narrato in “Woobinda” nel frattempo è “maturata”, dando seguito alle premesse gettate allora. Così oggi Nove ha scritto “Anteprima mondiale” per raccontare il mondo contemporaneo in chiave grottesca

Aldo Nove, vent’anni dopo Woobinda, torna in libreria con Anteprima mondiale (La Nave di Teseo). Un racconto della contemporaneità in cui scrive di un mondo mutato per sempre e giunto a un punto di saturazione. Lo scrittore descrive con ironia e compassione una deriva che non risparmia niente e nessuno, se non un residuale senso di umanesimo a cui possiamo ancorare le nostre speranze per il futuro.

woobinda

Vent’anni fa Nove esordiva con Woobinda e altre storie senza lieto fine. Un’opera che traeva ispirazione da scrittori americani contemporanei come Ellis e Lansdale, e che mostrava una vena “pulp“, raccontando l’Italia contemporanea con tratti ironici, deformanti e grotteschi.

La stessa vena che univa i racconti della famosa antologia Gioventù Cannibale,  che raccoglieva le opere di giovani autori che “sanno farsi leggere, sono pieni di idee, qualcuno dice che sono ‘pulp’, qualcuno li definisce ‘splatter’ (dal cinema degli schizzi di sangue), forse adorano Stephen King e Quentin Tarantino, o forse no”. Nel gruppo dei “cannibali” c’era anche lui, Aldo Nove.

In questi venti anni tutto è cambiato, ma senza tradire le profetiche premesse gettate da Woobinda e che all’epoca infiammarono pubblico e critica.

antologia gioventu cannibale

Anteprima mondiale fa ridere e al tempo stesso tocca le nostre inquietudini più profonde, riuscendo nel paradosso di trasformare, ciò che ci fa spavento in qualcosa di sorprendentemente comico.

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