“Il corregidor” è il primo romanzo storico di Francesco Abate, scritto con Carlo A. Melis Costa
Cagliari, 1665. Dom Jorge Baxu ha attraversato tutto il mondo, prima di poggiare i piedi su quell’isola dimenticata da Dio. A portarlo in ogni angolo dell’Impero di Spagna, il suo ruolo di corregidor de hidalgos, un magistrato scelto per giudicare e, spesso, assolvere i nobili. Ma questa volta è diverso. A Cagliari, Baxu è stato chiamato da un funzionario preoccupato per la prematura scomparsa di nobili, barbaramente uccisi, senza movente né colpevole. Quando, il giorno dopo il suo arrivo, quello stesso funzionario viene ritrovato assassinato, il corregidor comprende che tutte le persone coinvolte rischiano una morte orribile. Non gli restano che un pugno di uomini e le poche parole pronunciate da una vittima prima di morire: “bambino, libro, fuoco”. Dovrà farseli bastare.
Maria Pilar, nata nella foresta che circonda una missione gesuita in Paraguay, è sempre stata una bambina sveglia. Secondo i missionari, sono le sue due anime, quella cristiana e quella guarany, a renderla diversa. Forse per questo, prima di tutti gli altri, comprende che qualcosa sta succedendo nella missione: un segreto portato da un generale della Corona, un bambino da nascondere, anche a costo della vita. Insieme, l’uomo senza passato e la donna dai due nomi fronteggeranno il più impensabile dei nemici.
Il corregidor (Piemme) è il primo romanzo storico dello scrittore cagliaritano Francesco Abate, autore di numerosi romanzi e racconti, scritto a quattro mani con il conterraneo Carlo A. Melis Costa, avvocato cassazionista.