Con il suo nuovo libro, “Sofia Express”, Matteo Saudino, insegnante, autore e divulgatore online sul suo canale YouTube “BarbaSophia”, cerca di trovare risposte a un quesito esistenziale che da sempre attanaglia l’uomo: “Che cos’è la felicità?”. E per farlo si serve del fantastico bus spinto non dal gasolio, ma dalla curiosità… – Su ilLibraio.it la sua riflessione: “Se la filosofia è anche gioco, chi più dei bambini e delle bambine è, dunque, in grado di fare filosofia?”

Secondo il filosofo tedesco Hans Gadamer (1900-2002) il gioco ha una dimensione profondamente filosofica perché può permettere alle persone di conoscere meglio se stesse e il mondo in cui vivono. Se la filosofia è anche gioco, chi più dei bambini e delle bambine è, dunque, in grado di fare filosofia? Probabilmente nessuno e per questo introdurli e accompagnarli alla scoperta di questa meravigliosa disciplina è un modo per aiutarli a crescere. La filosofia è, infatti, una ricca cassetta degli attrezzi che permette di affrontare le tante complessità della realtà al fine di provare a decodificarle e comprenderle: Platone è un cacciavite, Nietzsche un martello, Ipazia una chiave inglese, Marx una pinza.

I filosofi e le filosofe diventano così dei compagni di viaggio che ci aiutano ad affrontare le grandi questioni della vita: che cosa sono la felicità, la giustizia, la libertà, la bellezza? e ancora: esiste dio? che cos’è la morte? e l’amore?

Per provare a trovare risposte a queste domande profonde e vitali possiamo dialogare con i filosofi e interrogarli, sapendo che ognuno di noi porrà loro delle domande al contempo simili e diverse, facili e difficili, perché ogni domanda è figlia del vissuto di ogni persona.

Fare filosofia con i bambini diventa, pertanto, una fertile pratica che contribuisce a far germogliare molteplici bellezze, tra cui ne spiccano almeno due per luminosità.

Prima bellezza: immaginare altre realtà. Una delle feconde bellezze del gioco della filosofia con i bambini consiste nell’immaginare altri mondi, altre esistenze fatte di altri modalità e tempi di vivere, altri vestiti da indossare, altre città da abitare, altre identità da assumere, altri mari da navigare e altre montagne da scalare, altri paesaggi da ammirare e altre musiche da ascoltare. Fare filosofia significa giocare a dadi con la realtà immaginando alternative esistenziali al fine di conoscersi meglio: dimmi che realtà alternative sai costruire e come immagini di vivere in mondi che non esistono e io ti dirò chi sei o chi potresti essere! Come delle Pimpe o dei Barbapapà filosofici i bambini e le bambine possono esercitare la liberatoria arte dell’immaginazione e della fantasia che tutto può trasformare, innescando fuoco e passioni. Il gioco filosofico nutre e fa crescere l’animale utopico e sognatore che vi è nei più piccoli. E ciò rappresenta un colorato antidoto rispetto alla grigia e cinica narrazione di un presente immodificabile e dunque da accettare passivamente così com’è. Il gioco filosofico invece stimola a cambiare il mondo!

Seconda bellezza: essere curiosi e avere dubbi. Il gioco della filosofia accende il senso di meraviglia e lo spirito critico: esso contribuisce, infatti, a guardare il mondo con occhi diversi, a creare dubbi, a disorientare e a problematizzare la realtà. L’essenza della filosofia è socratica, ovvero conduce i bambini e le bambine ad essere curiosi e ad andare oltre ciò che appare e indagare le cose che stanno in cielo e sotto terra. La filosofia come gioco è uno splendido e fastidioso tafano rispetto alla compiacente e accomodante accettazione della realtà così come si manifesta e così come è descritta e giustificata da ogni potere. La ricerca delle verità, infatti, inizia solo se si ammette la propria ignoranza. La lezione di Socrate del sapere di non sapere è sempre attuale: cosa vi è di più arricchente dello smarrirsi nei dedali del mondo per ingegnarsi a trovare una via d’uscita? Niente, in quanto è proprio nei pericolosi labirinti dell’esistenza che l’essere umano può scoprire i molteplici e mutevoli significati della vita e del suo attraversare il mondo. Senza perdersi nei boschi, senza incontrare i mostri che abitano dentro e fuori di noi, Cappuccetto Rosso, Pollicino e Hansel e Gretel sarebbero mai diventati adulti? La crescita personale e collettiva passa per una messa in discussione del reale e con il senso di smarrimento che ne deriva. Fare filosofia significa perdere le certezze e precipitare nella pluralità dei punti di vista, significa portare in noi quello che noi non siamo, significa guardare il mondo da altre angolature per poi trovare la propria strada, il proprio senso al vivere. Con il passare del tempo chi ha una mente filosofica finisce per destabilizzare non se stesso ma chi, con arroganza detiene, una qualche forma di potere che fonda se stesso non sulla autorevolezza del dialogo e della ragione, ma solo su forza, obbedienza, ordine e disciplina.

Iniziare un viaggio filosofico con i bambini e le bambine vuol dire invitarli a esplorare mondi nuovi per visitare e conoscere i quali serve sperimentare nuovi modi di camminare, di saltare e di pensare, ovvero di stare al mondo come esseri umani liberi.

IL LIBRO E L’AUTORE – Torna in libreria con Sofia Express (Salani) Matteo Saudino, insegnante di Filosofia e Storia classe ’74 e ideatore del popolare canale YouTube di divulgazione filosofica BarbaSophia.

L’autore di Ribellarsi con filosofia e La filosofia non è una barba, entrambi editi Vallardi, con il suo nuovo libro cerca di trovare risposte a un quesito esistenziale che da sempre attanaglia l’uomo: “Che cos’è la felicità?“. E per farlo si serve del fantastico Sofia Express, un bus speciale spinto non dal gasolio, ma dalla curiosità

Provate a disegnare la felicità” è il compito che il maestro Paolo assegna ai ragazzi della quarta B. Sui loro fogli prendono forma alcuni degli infiniti modi possibili di essere felici: tenere per mano mamma e papà, mangiare un gelato con i nonni, ricevere in regalo un nuovo videogioco… Ma cosa succede se alcuni fogli restano in bianco perché qualcuno pensa di non averla mai vissuta, o che addirittura non esista?

Ecco che allora il maestro Paolo chiama in soccorso l’incredibile Sofia Express, un bus speciale guidato da Diotima in persona, una filosofa greca molto poco antica in felpa rossa, jeans e scarpe da ginnastica. La meta del viaggio? L’antica Grecia, per conoscere i filosofi in carne e ossa e rendersi conto che la filosofia può essere, contro ogni aspettativa, molto movimentata.

Cinque grandi pensatori, cinque lezioni sulla felicità, un’avventura emozionante per imparare che non esiste un’unica grande risposta alla ricerca della felicità, ma tanti piccoli indizi da ritrovare nella vita di ogni giorno…

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