“Gli anni del nostro incanto” è un romanzo che segue una famiglia milanese dalle speranze nate negli anni del boom economico e dello sviluppo industriale, agli anni più incerti della contestazione giovanile, fino alla terribile violenza degli anni di piombo

Gli anni del nostro incanto (Marsilio) di Giuseppe Lupo, scrittore e saggista classe 1963 (premio Campiello nel 2011 con L’ultima sposa di Palmira) è il racconto di una famiglia milanese, dai primi anni ’60, attraverso il boom economico, e gli anni di piombo, fino alla vittoria della nazionale italiana ai mondiali di Spagna. Il racconto dello sviluppo economico e dell’industria, ma anche del sangue e della violenza, e delle trasformazioni che cambiano mano a mano il volto della città.

gli anni del nostro incanto giuseppe lupo

Una domenica di aprile, una Vespa, a Milano, negli anni Sessanta: un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall’euforia del benessere che ha trasformato la loro cronaca quotidiana in una vita sbarluscenta. Qualcuno scatta una foto a loro insaputa. Vent’anni dopo, nei giorni in cui la Nazionale di calcio italiana vince i Mondiali di Spagna, una ragazza si trova al capezzale della madre che improvvisamente ha perso la memoria. Il suo compito è di ricordare e narrare il passato, facendosi aiutare da quella foto.

Prende così avvio Gli anni del nostro incanto, il racconto di una famiglia nell’Italia spensierata del miracolo economico, una nazione che si lascia cullare dalle canzoni di Sanremo, sogna viaggi in autostrada, si entusiasma con i lanci nello spazio dei satelliti americani e sovietici, e crede nel futuro, almeno fino a quando non soffia il vento della contestazione giovanile e all’orizzonte si addensano le prime ombre del terrorismo. Dopo la strage di piazza Fontana finisce un’epoca favolosa e ne comincia un’altra. La città simbolo dello sviluppo industriale si spegne nel buio dell’austerity, si sporca di sangue e di violenza, mostra il male che si annida e lascia un segno sul destino di tutti.

Giuseppe Lupo racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon.

 

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