Il romanzo “La vedova Van Gogh” ricompone l’identità di una donna coraggiosa, che nella scrittura trova approdo per interiorizzare il dolore ed elaborare il lutto

La vedova Van Gogh edito da Marcos y Marcos è libro senza tempo, gioco di immagini, tempesta di parole. Voce narrante è Johanna, moglie di Theo e cognata del pittore. Il suicidio di Vincent e la malattia del marito creano segmenti di un rapporto morboso.

Il romanzo ricompone l’identità di una donna coraggiosa, che nella scrittura trova approdo per interiorizzare il dolore ed elaborare il lutto. Raccontare aiuta a modulare gli eventi e a “ritrovare la strada tornando da un sogno”.

La vertigine dei colori, la materia plastica delle tele espandono il flusso emotivo ed esplorano la forma inespressa del pensare. Camilo Sánchez tesse un testo poetico, musicale e ricco di contrasti cromatici.

LA VEDOVA DI VAN GOGH

L’ombra del ricordo è sembiante di un presente che non conosce cedimenti. Grazie alla protagonista viviamo la pittura come dilatazione della percezione e accogliamo il vissuto come riconquista di geometrie sensoriali.

Ogni pagina ci invita a visitare una galleria privata dove le tele raccontano un inconscio visionario. Tornano in mente le parole dell’artista in Lettere a Theo (Guanda): “Cerca la luce e la libertà e non meditare troppo sui mali della vita”. Il testo riesce a trasmettere questo messaggio e a regalare l’entusiasmo di attraversare l’arte come percorso salvifico. Nel rileggere La vedova Van Gogh tanti i sogni da interpretare, il tempo da scompaginare e il fuoco della passione da assaporare.


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L’AUTRICE – Maria Anna Patti, appassionata lettrice siciliana, è l’ideatrice di @CasaLettori, punto di riferimento su Twitter per chi ama i libri. Qui la nostra intervista.

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