“Volevo misurarmi con un personaggio femminile. Una donna unica con una vita difficile che per trovare un angolo di serenità è pronta a sacrifici immensi”: Antonio Manzini, in tv con la serie tratta dai suoi gialli su Rocco Schiavone, torna in libreria con “Orfani bianchi”, un romanzo molto diverso dai suoi libri precedenti, sempre più amati dai lettori

“Di sicuro è depresso. Lo specchio di questa Italia, in cui non si ha più la forza neppure di controbattere e di protestare”, così Antonio Manzini ha definito il vicequestore Rocco Schiavone, il protagonista dei suoi romanzi editi da Sellerio, in un’intervista a IoDonna.

Scrittore, ma anche attore e sceneggiatore, Manzini l’estate scorsa è stato di nuovo uno degli autori più letti e seguiti, con 7-7-2007 (Sellerio) che racconta un’altra indagine per il burbero e cinico vicequestore romano che per punizione è stato trasferito ad Aosta. I modi poco ortodossi e le conoscenze nella mala sono i tratti distintivi di Schiavone, ma anche le caratteristiche che lo rendono più riconoscibile agli occhi dei suoi tantissimi lettori. Oltre che molto differente da un altro investigatore, le cui vicende sono edite sempre da Sellerio: il Montalbano di Camilleri.

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LA SERIE TV TRATTA DAI SUOI ROMANZI CON ROCCO SCHIAVONE

Il successo dei romanzi e la permanenza nei primi posti delle classifiche, però, sono comuni ai due, che a breve avranno un altro motivo di confronto: anche Rocco Schiavone sbarcherà sul piccolo schermo. Sei puntate da 100 minuti, in onda su Rai2, tratte sia dai romanzi – 7-7-2007, Era di maggio, Non è stagione, La costola di Adamo e La pista nera (tutti editi da Sellerio) – sia dalla raccolta di racconti Cinque indagini romane per Rocco Schiavone. Nel ruolo del protagonista vedremo Marco Giallini, già ‘il Terribile’ della serie tratta da Romanzo Criminale.

Un’attesa che rende curioso anche Manzini – che ha seguito la sceneggiatura della serie, ma non è mai stato sul set – che ci ha confidato prima dell’estate: “Certamente il regista e gli attori aggiungeranno qualcosa di loro, come avviene in ogni rappresentazione, e io scoprirò cose del mio protagonista che non avevo mai pensato. Insomma sarà una vera sorpresa, vedere Rocco Schiavone filmato e… vivo! Fa paura, ma penso che sia normale”.

MANZINI REGISTA

Ma questa non è l’unica novità per lo scrittore, perché a giugno è uscito nelle sale il film con cui ha debuttato come regista: Cristian e Palletta contro tutti. Un’opera “influenzata dal teatro dell’assurdo e da Beckett”, come ha spesso ripetuto l’autore ai giornalisti.

“Noi maschi abbiamo due cervelli, uno nel cranio e uno altrove, tipo gli stegosauri del Mesozoico…”, aveva spiegato sempre nell’intervista a IoDonna qualche mese fa, sottolineando l‘importanza delle donne che permettono di “portare avanti la specie”. E proprio alle donne – che per ora abbiamo visto spesso sedotte e abbandonate da Schiavone – ha deciso di dedicarsi l’autore, che (a differenza del suo personaggio) ha una compagna dal 1998. L’ha conosciuta sul set di una fiction Rai, Linda e il brigadiere (con Claudia Koll e Nino Manfredi), in cui Manzini interpretava… un ispettore.

ORFANI BIANCHI, IL NUOVO LIBRO

Il suo nuovo romanzo, Orfani bianchi, in libreria per Chiarelettere, infatti, è rivolto alle donne che oggi, più di chiunque altro, si dedicano all’accudire gli altri: le badanti. Ispirato da un’esperienza vissuta in prima persona dall’autore che – dopo aver visto Maria, originaria della Romania, prendersi cura della nonna ormai molto anziana – ha riflettuto a lungo sulle storie e le motivazioni che spingono donne, spesso anche giovani, a “rinunciare alla propria famiglia per badare a quella degli altri”.

“Volevo misurarmi con un personaggio femminile. Una donna unica con una vita difficile che per trovare un angolo di serenità è pronta a sacrifici immensi”, ha dichiarato l’autore che nel romanzo racconta la storia di Mirta – che viene in Italia per prendersi cura degli anziani. Il denaro guadagnato le serve per aiutare il figlio adolescente e i genitori rimasti nel suo paese natio. Le vicende sono raccontate direttamente da Mirta, attraverso le e-mail che invia al figlio e alle amiche, e in cui racconta le sfide quotidiane a cui si sottopone.

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