Dai progetti dedicati agli esordienti con Pier Vittorio Tondelli (a partire da “Under 25”) all’esordio di Enrico Brizzi con “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (che lo ricorda con commozione): il mondo del libro in lutto per la scomparsa dell’editore e scopritore di talenti anconetano Massimo Canalini

“È morto Massimo Canalini, l’editore di noi under 25, di Enrico Brizzi, di Joyce Lussu, di Luigi Di Ruscio e di tanti altri. È stato un editore geniale, divertentissimo, punk, completamente pazzo, coltissimo, imprevedibile, sovversivo. Grande è la tristezza”.

Così, via Facebook, la scrittrice Silvia Ballestra ricorda Massimo Canalini, “una delle figure più influenti e visionarie dell’editoria italiana contemporanea“, come si legge nel post della casa editrice Transeuropa.

Di Transeuropa Canalini, morto ieri, Canalini fu fondatore: “Massimo ha rivoluzionato il mondo della narrativa, portando alla ribalta autori che avrebbero segnato un’epoca. Grazie alla sua straordinaria capacità di scoprire nuovi talenti, ha dato voce a scrittori come Enrico Brizzi, che con Jack Frusciante è uscito dal gruppo è diventato un classico della letteratura giovanile italiana”, e la stessa “Silvia Ballestra, autrice di opere memorabili come Il compleanno dell’iguana e I giorni della rotonda.

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under 25 tondelli

Ancora nel ricordo sulla pagina Facebook di Transeuropa: “Nato professionalmente in un periodo storico irripetibile di ‘geniali dilettanti’ con una precisa visione di impegno morale, intellettuale e civile, Canalini ha trasformato Transeuropa in una fucina di sperimentazione e creatività, offrendo una piattaforma a oltre 600 opere e lanciando più di 40 autori. Insieme all’amico e complice intellettuale Pier Vittorio Tondelli (sul rapporto con Tondelli, consigliamo questa intervista del 2018, a cura di Angelo Ricci, disponibile su Medium, ndr), ha creato un laboratorio di narrativa che non solo ha scoperto nuovi talenti, ma ha anche spinto i confini della scrittura e della cultura italiana degli anni ’80 e ’90​. Massimo non era solo un editore, ma un maestro per molti, che condivideva la sua passione e il suo fiuto infallibile per le storie. Al Salone del Libro di Torino, gli aspiranti scrittori facevano la fila per parlare con lui, per cercare quel consiglio prezioso che avrebbe potuto aprire loro la porta del mondo editoriale​. Oggi perdiamo un visionario, un innovatore che ha cambiato per sempre la narrativa italiana. Il suo contributo alla letteratura, la sua dedizione e il suo spirito indomito ci accompagneranno sempre…”.

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In tante e tanti ricordano il ruolo svolto dal talent scout anconetano, che nel 1979 fondò la casa editrice Il lavoro editoriale nella sua Ancona e, nel 1987, Transeuropa: “Gli dobbiamo tutti moltissimo. La letteratura italiana gli deve moltissimo”, scrive ad esempio Paolo Repetti di Einaudi Stile Libero.

brizzi jack frusciante è uscito dal gruppo

Vale la pena di chiudere proprio con il sentito ricordo dello stesso Brizzi, che dopo 30 anni ha deciso di scrivere il seguito del suo esordio-cult (Due, in uscita per HarperCollins Italia), e che su Facebook ha scritto: “(…) Questa sera (ieri, ndr) a Firenze era in programma la settima data del tour di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Palco alle Cascine, clima ideale, vecchi amici da salutare nelle pause del domino di montaggio-soundcheck-cena, che sfocia in una giusta mezz’ora di relax pre-spettacolo. Quando il buon Leo, gran maestro della serata, è arrivato in camerino, pensavo volesse avvertirci che mancava un quarto d’ora al via; invece mi ha portato a occhi bassi la notizia sconvolgente che Massimo Canalini, il primo editore di Jack Frusciante e una figura unica nel panorama editoriale italiano, se n’era andato. Conobbi Max nel febbraio ‘92 quando aveva il doppio dei miei anni; mi ha insegnato a prendere la scrittura sul serio e a divertirmi nello sperimentare. Abbiamo portato in giro insieme il mio primo romanzo fra licei, convegni e platee discretamente pazzesche come il Maurizio Costanzo Show, e per dieci anni ancora è stato il mio editor. Né lui né il sottoscritto sono persone facili, presumo, se dopo avere condiviso avventure impagabili e avere visto molte volte sorgere il sole dall’Adriatico, ci si è tenuti lontani l’uno dall’altro per vent’anni. Dopo tanto tempo, l’ho visto l’ultima volta due settimane fa in Ancona, provato ma determinato nell’espormi nuovi progetti. Per tornare a questa sera, nell’apprendere la notizia ho provato una vertigine sorda. Per un po’ sono rimasto seduto su un gradino senza sapere tanto bene cosa pensare. Ormai era partito il conto alla rovescia, e non sta bene fare aspettare la gente. Insomma, i miei soci musici sono saliti sul palco a suonare l’intro, e di lì a poco è toccato a me. Come sempre, fra un brano e l’altro ho parlato anche di Max, e sul pezzo che racconta dell’amicizia fra Alex e Martino, ‘Amico segreto’, mi sono trovato con la voce rotta. Stasera c’era una luna pazzesca, alle Cascine. Servirà tempo per capire cosa ci ha colpiti; poi sarà il caso che tutti noi, non solo gli ex Under 25 e i Tondelliani hardcore transitati dalle stanze di Transeuropa, ma tutti noi che abbiamo a che fare con i libri, cominciamo a fare i conti sul serio con l’eredità di Max. Un uomo, sia detto per inciso, che in ufficio riceveva gli ospiti sotto un ingrandimento formato poster di un articolo che lo definiva ‘il migliore talent scout d’Italia‘, ma al tempo stesso non ha mai smesso di definirsi con orgoglio ‘un piccolo editore‘. Ci metteva anche un’ombra di compiacimento, da primattore qual era, ma su un fatto non l’ho mai sentito scherzare. Penso precisamente a quando definiva la propria opera con un termine solenne e avventuroso, che tanta editoria di oggi farebbe bene a rivalutare: ‘ricerca‘”

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