“L’anno del fuoco segreto. Il novo sconcertante italico” è un’antologia composta da venti racconti brevi, a cura di Edoardo Rialti e Dario Valentini. I testi portano la firma di scrittori e scrittrici di esperienza letteraria ed età diverse, dal momento che il fine ultimo della raccolta è quello di rompere gli schemi rigidi e canonici dei generi e del linguaggio, a favore della potenza di un’immaginazione perturbante applicata alla molteplicità del reale. Un viaggio oscuro ai confini della letteratura, nel new weird italiano

L’anno del fuoco segreto. Il novo sconcertante italico è un’antologia di racconti brevi a cura di Edoardo Rialti e Dario Valentini, edita da Bompiani.

A partire da un’idea dei due curatori, l’antologia ha come obiettivo la promozione del new weird italiano, in un viaggio oscuro ai confini della letteratura. Per fare ciò sono infatti stati coinvolti nel progetto voci di differente derivazione letteraria, che hanno legato la loro produzione alla narrativa così come alla poesia, in declinazioni talvolta profondamente diverse.

Copertina L'anno del fuoco segreto, Bompiani, 2023

L’antologia è stata presentata in anteprima al Salone del libro di Torino il 19 maggio, durante l’incontro “Novo sconcertante italico. Dove sta andando la letteratura weird?”, con Francesco D’Isa, Carla Fronteddu, Beatrice Masini, Andrea Morstabilini, Laura Pugno, Edoardo Rialti, Luca Ricci, Vanni Santoni, Dario Valentini e Andrea Zandomeneghi

Venti racconti di altrettante scrittrici e scrittori italiani compongono questa opera che non si pone come cellula programmatica, ma come scintilla fuori posto che alimenti proprio quel fuoco del titolo, nella misura di una letteratura sconcertante, come recita il sottotitolo (che è in un certo senso la traduzione italiana di new weird) che scandagli il reale sotto molteplici lenti prospettiche al di là di qualsiasi ortodossia poetica.

Come risulta già dal titolo, frutto di una fusione fra il “fuoco segreto” di J.R.R. Tolkien e L’anno del pensiero magico di Joan Didion, il messaggio che questa ricchezza ed eterogeneità di voci intendono mandare è proprio quello di un modo di pensare, scrivere e destinare il testo letterario in grado di rompere gli argini della contrapposizione tra realistico e fantastico, tra prosa e poesia e che possa in tal modo rappresentare il disorientamento dell’uomo contemporaneo tanto nel significante quanto nel significato.

Letteratura e confini. L’obiettivo sembra quindi essere quello di ricordare, mostrare e dimostrare come la formula della narrativa new weird veicoli un orientamento, un modo, allucinato o meno, ma sempre alternativo, di osservare e decifrare la realtà, e non un contenitore o una semplice costola del fantastico.

Ed è dunque proprio contro la linearità dell’interpretazione dell’esperienza del mondo nonché della classificazione del testo che si sono posti i due curatori, i quali nella prefazione scrivono infatti che una storia deve essere tale per essere raccontata, eppure non è solo tutto ciò che in essa è taciuto a darle spessore autentico, ma anche l’infinita tempesta delle possibilità alternative, i suoi tradimenti e rovesci, l’irruzione di tutto ciò che pare contraddirla, come un viso angosciato allo specchio che si veda rispondere da un sorriso nel riflesso. Le definizioni aiutano, e al tempo stesso limitano e uccidono. Si costruiscono templi solo per scoprire che alla fine il fuoco del sacrificio è sprezzato dal dio, che nel frattempo è volato via.

L’operazione che ha portato alla nascita di questa antologia scaturisce da un manipolo di testi già apparsi sul blog collettivo Nazione Indiana nel corso dell’ultimo anno e a cui sono stati aggiunti altri racconti inediti.

Figurano scrittori che avevano già praticato il new weird insieme ad altri che vi si sono cimentati per la prima volta. In particolare, come hanno dichiarato Rialti e Valentini, la raccolta prende vita a partire dalla comunità di scrittori fiorentini già attiva su riviste come Mostro e nel dibattito sul Novo Sconcertante Italico uscito per L’indiscreto.

I testi presenti nel volume sono di (secondo l’ordine dell’indice): Andrea Zandomeneghi, Dario Valentini, Vanni Santoni, Luca Ricci, Edoardo Rialti, Roberto Recchioni, Laura Pugno, Andrea Morstabilini, Elena Giorgiana Mirabelli, Gabriele Merlini, Francesca Matteoni, Gregorio Magini, Loredana Lipperini, Claudio Kulesko, Luciano Funetta, Carla Fronteddu, Francesco D’Isa, Viola Di Grado, Giovanni Ceccanti e Andrea Cassini.

Ciascuno dei racconti tenta di valicare i confini della letteratura con trame, costruzioni testuali, ambientazioni feroci e mai consolatorie, che trascinano il lettore dentro inesplorati abissi dell’umano con un effetto ora perturbante, ora fantastico, ora allucinato.

All’interno di un univoco respiro visionario, i venti racconti mettono in campo atmosfere proprie della fiaba, dell’horror, del racconto fantastico a partire da retroterra eterogenei (narrativa, saggistica, fumetto, poesia e filosofia) senza un’apparente soluzione di continuità.

Si incontrano pertanto autori che già nelle proprie opere individuali si sono confrontati con una narrativa dal forte impatto immaginativo come Vanni Santoni (La capra ferrata) e Loredana Lipperini (Il camicino da morto), una penna ironica e brillante come quella di Gabriele Merlini (Su monomeri e futuro), voci già legate al mondo new weird come Luciano Funetta (Sogni degli esecutori), nonché lo stesso Rialti (Iniziativa di ordine superiore), di “origine” accademica, e ancora, una studiosa di questioni di genere come Carla Fronteddu (La primavera) e una poetessa dello spessore di Laura Pugno (Deserto verde).

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