Diciott’anni e un fuoco che la divora dentro, ecco come si sente Pizza Girl, la protagonista dell’omonimo libro di Jean Kyung-Frazier. È incinta, affamata di vita, piena di contraddizioni. Dentro di sé cova un dolore nascosto: la morte del padre qualche tempo prima l’ha destabilizzata, facendole mettere in discussione tutto. Il romanzo (ironico e spiazzante come l’adolescente di cui racconta) narra la storia di una strana amicizia, divertente e oscura, nata in una situazione inconsueta, che cresce in maniera spropositata…

Avere diciott’anni e odiare tutti quelli che stanno intorno: la madre, il fidanzato, il proprio padre. Quanti nella propria vita si sono trovati nei panni della protagonista di Pizza Girl di Jean Kyoung-Frazier (romanzo in uscita per Blackie Edizioni, nella traduzione di Monica Nastasi)?

Solo che la protagonista senza nome è in una situazione più complicata di quella che vorrebbe una qualsiasi diciottenne… Costretta in casa con una madre apprensiva e soffocante e insieme a Billy, il fidanzato amorevole che non sopporta più. Suo padre è morto da qualche tempo, e in grembo porta un feto di qualche mese rispetto al quale non sa come sentirsi. Una gabbia le si sta stringendo addosso, e il suo desiderio di fuga è evidente, anche se non riesce a dirlo a nessuno.

Pizza Girl, sarà questo il suo nome per tutto il libro, solca le calde e arancioni strade di Los Angeles a bordo della sua Ford Festiva del 1999. Consegna pizze a domicilio per un piccolo ristorantino non troppo pulito. Dietro al bancone ci sono altri due emarginati sociali, con cui condivide gioie e dolori, e verso i quali prova un malcelato disprezzo.

Un mercoledì qualsiasi Pizza Girl prende un ordine particolare. Una tale, Jenny Hauser, la supplica di portarle una pizza coi cetriolini, non importa se il ristorante non ce l’ha in menù. È disperata, suo figlio non mangia da giorni e lei gli ha promesso che potrà avere la sua pizza preferita. La pizza che ordinavano sempre a Bismark, North Dakota, dove vivevano fino a qualche tempo prima. Senza sapere perché Pizza Girl decide di aiutarla, compra i cetriolini al supermercato di fronte e le consegna la pizza. Tra loro nascerà un’amicizia particolare, che, a poco a poco, diventerà sempre più opprimente, cedendo il passo a una vera e propria ossessione.

Jean Kyoung-Frazier nella sua biografia poche pagine prima dell’inizio di Pizza Girl racconta come i personaggi “ai margini e con una morale discutibile” siano i suoi preferiti. E non si stenta a crederlo leggendo il suo romanzo d’esordio.

Pizza Girl sa essere cattiva, esasperante e paranaoica, ma verso di lei non si può che provare un’incredibile trasporto, un desiderio di protezione. Non è una protagonista comune: è piena di chiari-scuri, segreti e menzogne, ma è anche così chiaramente divorata dal dolore e dal senso di colpa che è difficile non volerle bene.

Il suo rapporto con Jenny che, settimana dopo settimana, tutti i mercoledì, continua a ordinare la pizza con i cetriolini, si fa più stretto, e diventa per la protagonista un motivo di astrazione, una fantasia di fuga, un modo per tenersi lontana dalla sua realtà.

Jean Kyoung-Frazier foto di Vamsi Chunduru

Non si sente ancora madre. Non riesce a capire come il suo fidanzato e sua mamma possano parlare per ore di oggetti utili al bambino, a come crescerlo. Vederli così proiettati nel futuro la infastidisce, come se fossero elettrizzati dal nascituro. Lei sicuramente non si sente così.

Tutte le sere si allontana di soppiatto dal letto che condivide con Billy e si intrufola nella casetta dove suo padre teneva gli attrezzi e una piccola televisione. Proprio come faceva lui, Pizza Girl si siede su una poltrona sfondata e tracanna una birra dopo l’altra, facendo zapping.

Di giorno consegna le pizze, incontrando le persone più strambe e permettendo al lettore di viaggiare in una Los Angeles cosmopolita. Una città variegata, a tratti insensata, senza orari, senza regole. Pizza Girl viene risucchiata in una spirale, dalla quale non si rialzerà con il semplice colpo di coda a cui i teen-drama americani ci hanno abituato.

Pizza Girl è un libro divertente, spiazzante, doloroso, ironico, nero. In tutto e per tutto simile all’adolescente di cui racconta.

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