La raccolta “Ricomporre amorevoli scheletri”, firmata da una delle voci più originali della letteratura latinoamericana contemporanea

Un mondo oscuro, il più delle volte sinistro e ostile, attraversato da creature ferite è quello che domina i racconti di Giovanna Rivero (di cui Gran vía propone la raccolta Ricomporre amorevoli scheletri, tradotta da Matteo Lefèvre), figure inquiete sulla soglia dell’ignoto o di un orizzonte di cambiamento non sempre facile da decifrare.

Le vulnerabilità, i più segreti desideri di questi personaggi sono indagati mediante una scrittura che non nasconde nulla, che scandaglia implacabile ogni stato d’animo, ogni approssimarsi all’abisso, annullando qualsiasi ipotesi di innocenza, persino infantile.

giovanna rivero

Ma sono anche racconti che, mescolando generi e tradizioni, risultano capaci di catturare le verità profonde di un Paese, la Bolivia del XXI secolo, attraverso metafore, talvolta distopiche, che si alimentano delle ansie e delle distorsioni del presente. Ammantati da un’atmosfera di malinconia, questi quindici testi, tra i più rappresentativi dell’autrice e raccolti in forma inedita in questa edizione, fanno conoscere al lettore italiano una delle voci più originali della letteratura latinoamericana contemporanea.

Fotografia header: Giovanna Rivero Santa Cruz (foto de Irene Antúnez R.)

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