L’autore de “Lo stadio di Wimbledon” e “Atlante occidentale”, scoperto da Italo Calvino, è morto all’età di 72 anni. Era da tempo malato

Il mondo della letteratura perde una delle figure più rilevanti: è morto a 72 anni lo scrittore Daniele Del Giudice, da tempo lontano dalla vita pubblica per una malattia. La Fondazione Il Campiello aveva da poco annunciato l’assegnazione a Del Giudice del Premio speciale alla Carriera per il 2021, “mossa dalla convinzione che egli sia uno dei più importanti scrittori contemporanei“.

Del Giudice, nato a Roma nel 1949, ha debuttato nel 1983 con il romanzo Lo stadio di Wimbledon, scoperto da Italo Calvino e pubblicato (come tutti i suoi libri) da Einaudi.

Autore schivo e raffinato, vincitore di numerosi premi, tradotto all’estero, ha pubblicato libri come Atlante occidentale (1985), Staccando l’ombra da terra (1994), Mania (1997) e Orizzonte mobile (2009).

Scrive Paolo Di Stefano nel suo ricordo sul Corriere della Sera: “(…) A Claudio Magris, che lo intervistò per il Corriere, disse: ‘Nella percezione le cose non sono affiancate ma simultanee e così dovrebbe essere nella narrazione’. La percezione della realtà cominciavano lentamente per lui a sfumare: lo scrittore che ha fatto del ragionamento e della lucidità calviniana l’ossessione del suo narrare e del suo leggere (Del Giudice è stato anche ottimo saggista) doveva arrendersi all’Alzheimer“.

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