“Scrittrice senza troppi lettori”. “Linguaggio post-adolescenziale”. Botta e risposta tra Andrea Scanzi e Michela Murgia, che ha stroncato su Rai3 “I migliori anni”

Vien da pensare: per fortuna che di stroncature se ne leggono davvero pochissime, nel piccolo mondo del libro italiano, sia sui giornali, sia in rete, per non parlare della tv. Sì perché se tutte le volte l’autore “stroncato” di turno dovesse reagire come Andrea Scanzi… 

Alla firma del Fatto Quotidiano, onnipresente opinionista tv e scrittore non sono affatto piaciute le considerazioni sul suo nuovo romanzo (I migliori di noi, Rizzoli) fatte da Michela Murgia in diretta su Rai3 nel corso del programma Quante storie diretto da Corrado Augias.

i migliori di noiIl nuovo romanzo di Scanzi

Per la cronaca, da un paio di giorni va avanti un botta e risposta piuttosto acceso tra Scanzi e Murgia, attraverso i social (dove entrambi hanno molto seguito) e il sito Dagospia, a cui lo scrittore ha inviato una lettera nella quale, tra le altre cose, definisce la scrittrice sarda una “voluminosa insegnante di religione occasionalmente scrittrice senza troppi lettori”. E più avanti aggiunge: “L’intemerata della Murgia è puramente personale e non ha nulla di letterario. Da anni mi attacca (senza mai essere ricambiata: finalmente la rendo felice) reputandomi ‘maschilista’…”.

Insomma, Scanzi non l’ha presa affatto bene e alla fine della lettera precisa perché ha scelto di usare, “ironicamente”, a suo dire, la parola “voluminosa” (sarebbe stato meglio evitarla, per non dover motivare la scelta). A sua volta, su Rai3 Michela Murgia, in riferimento a I migliori di noi, ha parlato di “scrittura abbastanza sconcertante” e “linguaggio post-adolescenziale”.

Torna alla mente Nemici di penna – Insulti e litigi letterari (Editrice Bibliografica) di Giulio Passerini, un breve curioso saggio che raccoglie i duelli e le liti scoppiate per motivi più o meno futili nel corso della storia della letteratura. Non è certo la prima volta che l’autore sotto attacco si ribella alle critiche. Vero, ma c’è modo e modo. E l’auto-ironia resta l’arma più efficace. Ma anche la più rara.

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