“Ricordi quando immaginavi come sarebbe stata la tua vita dopo il parto? Ti eri riempita le tasche di buoni propositi, di nozioni, linee guida e regole ferree…”. Torna su ilLibraio.it, con la sua consueta ironia, Giada Sundas, protagonista sui social e in libreria con “Le mamme ribelli non hanno paura”

Ti ricordi quando, nella tua forma sferica, immaginavi come sarebbe stata la tua vita dopo il parto? Quando, sognatrice, facevi fare gli straordinari alla fantasia e nella tua testa partivano interi film d’animazione sulla tua vita da mamma?

Non ti fai tenerezza quando riguardi indietro a quei momenti?

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Quando, ad esempio, ti immaginavi su un dondolo di vimini ad allattare il tuo fagottino mangiandolo con gli occhi assistendo al suo graduale addormentarsi, e invece sono due ore e un quarto che ciuccia, ti scappa la pipì e se provi a staccarlo quello ti allunga il capezzolo come un filo di mozzarella sulla pizza.

Oppure, quando pensavi che lo avresti messo nella sua culletta di legno massello da milleottocento euro con gli orsetti intarsiati, avvolto in tele di lino e una soave sinfonia a carillon e lui si sarebbe addormentato mentre tu guardavi Grey’s Anatomy, e invece è l’undicesima volta che canti “Le scimmiette che saltavano sul letto” mentre dal salotto senti recitare i figli degli attori nella ventottesima stagione.

E invece, quando credevi che conciliare casa, lavoro, figli, vita sociale e fitness non sarebbe stato così difficile e in pochi mesi saresti già tornata a pieno regime come prima? Peccato, però, che per attraversare la cucina serva la seggiovia, le tue amiche hanno smesso di chiamarti da quando hai ordinato un succo alla pera all’aperitivo e l’ultima volta che hai fatto ginnastica è stato quando hai pestato Mamma Pig a piedi nudi e hai saltellato su un piede solo fino al bagno.

Senza contare poi quando hai affermato che saresti stata una mamma imparziale e che avresti insegnato a tuo figlio ad affrontare la vita da solo, gioie e dolori compresi. Poi il fatto che tu abbia chiamato l’avvocato perché un bambino non lo fa giocare con la palla è un altro discorso.

Ti eri riempita le tasche di buoni propositi, di nozioni, linee guida e regole ferree senza tenere in considerazione che la donna che eri ha passato la staffetta alla donna che sei nel momento stesso in cui lo hai preso in braccio, quando al suo primo “gné” la tua razionalità è diventata combustibile per le tue emozioni. Perché prima che nascesse ti eri immaginata un amore grande, e invece non è mai abbastanza.

L’AUTRICE E IL LIBROGiada Sundas ha ventiquattro anni e da due anni è diventata mamma. Una mamma fenomeno della rete: Giada racconta sui social la sua esperienza della maternità,  con freschezza e ironia. Il suo romanzo d’esordio, edito da Garzanti, si intitola Le mamme ribelli non hanno paura, e racconta la storia di Giada dal giorno in cui la piccola vita di Mya, sua figlia, ha cominciato a crescere dentro di lei. Giada ha letto tutto sulla maternità, libri e manuali, per assicurarsi di dare alla sua bambina una vita “perfetta”, ma se c’è una cosa che la maternità le ha insegnato è che, nonostante i consigli degli altri, è proprio sbagliando che si impara. Le mamme ribelli non hanno paura riporta la sua esperienza di madre imperfetta ma imperterrita, perché il mestiere di madre si impara ogni giorno, sul campo.

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