Nell’era degli smartphone le cabine telefoniche non servono più? Nella Svizzera Italiana (e non solo) le hanno trasformate in bibliocabine: è così partito un progetto legato al bookcrossing – La storia

Niente più cornette, gettoni o schede telefoniche. Il crepuscolo dei vecchi, cari telefoni pubblici si è ormai quasi consumato del tutto, segnato dal pervasivo uso dei cellulari e dalle onnipresenti wifi. Da tempo si parla di rimuoverle definitivamente; le storiche cabine, però, trovano sempre il modo di reinventarsi.

A cambiare pelle, questa volta, sono state le cabine telefoniche della Svizzera italiana, trasformate in bibliocabine, vere e proprie biblioteche pubbliche. Un’idea nata nel mondo anglosassone e sperimentata anche in Italia, tra Sardegna, Veneto e Toscana. Via la cornetta e il telefono; al loro posto scaffali e tanti libri quanti ce ne stanno. Il modello di gestione è quello del bookcrossing, lo scambio gratuito di libri: chiunque voglia può portare i propri volumi, “abbandonandoli” per permettere ad altri di prenderli, leggerli e “abbandonarli” di nuovo.

A Morbio Inferiore, nel Ticino, a pochi chilometri dal confine tra Svizzera e Italia, la nuova bibliocabina è stata ridipinta. “Dai libri nascono le idee, dalle idee nascono i libri”, è il motto che decora la porta d’ingresso insieme a un grande albero le cui foglie e radici sono i libri stessi. Delle quindici bibliocabine presenti ad oggi nel Canton Ticino, quella di Morbio Inferiore è la più vicina al confine italiano.

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“Lo scorso settembre il Comune ne ha deciso la riqualificazione”, racconta Paola Sciolli, del gruppo bibliocabina Morbio Inferiore. “L’ha dotata di scaffali e di illuminazione, con un piccolo pannello fotovoltaico. In cambio ha chiesto che ci fosse qualcuno che se ne occupasse”. È nato così un gruppo di volontarie che gestiscono il via vai dei libri e organizzano i turni delle pulizie. “Frequentare la bibliocabina – spiega Paola – è un’occasione per vivere e animare la nostra piazza e per valorizzare lo spazio pubblico. Un modo semplice per coniugare cultura, recupero e riciclo”. C’è persino una pagina Facebook che offre consigli e aggiorna gli interessati sui titoli disponibili.

Nel 2018, in Svizzera, decadrà l’obbligo per i comuni di dotarsi di cabine telefoniche, che verranno rimosse. Le nuove piccole librerie da marciapiede, invece, saranno salve, grazie alla creatività dei singoli cittadini, delle associazioni e delle amministrazioni locali. Non potrà che esserne contento Sir Giles Gilbert Scott, l’architetto che ad inizio novecento disegnò le red box, le celebri cabine telefoniche londinesi. Non a caso la prima bibliocabina nacque proprio in Inghilterra, a Westbury-sub-Mendip in North Somerset. Nel 2008, gli ottocento abitanti del paesino del sud-est inglese si ritrovarono improvvisamente senza biblioteca e telefono pubblico. Ed ecco l’idea: mettere i propri libri in comune, trasformando la cabina in un luogo di scambio culturale. Così come avviene oggi in Svizzera.


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