Dal 26 al 28 novembre si tiene a Cagliari, “in presenza”, la decima edizione del festival Pazza Idea, dal titolo “Sguardo Altro”. Tra gli ospiti della rassegna, Stefano Bartezzaghi, Jan Brokken, Maria Grazia Calandrone, Donatella Di Cesare, Michel Faber, Tiziana Ferrario, Ilaria Gaspari, Vera Gheno, Tommaso Giagni, Mauro Ermanno Giovanardi, Paolo Milone, Omar Pedrini, Annamaria Testa, Nadeesha Uyangoda e Manuel Vilas. Tanti anche i workshop a cui iscriversi gratuitamente – Il programma e le novità

“Sguardo Altro”: quest’anno il festival Pazza Idea di Cagliari compie dieci anni e, come si spiega nella presentazione, si rivolge alla contemporaneità con uno sguardo alternativo e aperto al possibile: un programma di appuntamenti si snoderà dal 26 al 28 novembre nella storica sede del Centro d’arte e cultura Il Ghetto, nel cuore della città.

L’opportunità di realizzare un festival “in presenza” è “l’occasione per sviluppare il tema portante di questa edizione: uno sguardo ‘altro’ sul presente e le sue complessità, sulle esperienze inattese dell’anno e mezzo della pandemia, sulle trasformazioni individuali e collettive che il nostro tempo ci richiede”.

IL TEMA DELLA DECIMA EDIZIONE

In questa decima edizione il festival Pazza Idea “vuole esplorare il cambiamento”: “cosa è accaduto nel nostro paesaggio interiore, nelle relazioni e negli equilibri fra l’interno – spirituale, fisico e del rifugio domestico, e sentimentale – e l’esterno, cioè i luoghi dei corpi, della socialità, del confronto con gli altri? E su un piano più ampio, nello scenario globale improvvisamente compresso, quali sono stati i cambiamenti più significativi? Lo “Sguardo Altro” è la ricerca dell’alternativa possibile a meccanismi conosciuti e forse superati, e inevitabilmente l’incontro di nuove opportunità e punti di vista. I libri e la letteratura, l’arte e la creatività e ancor più le culture digitali sono protagoniste di questo tempo, e ci offrono preziosi strumenti di interpretazione, occasioni di partecipazione, sostegni oggi più che mai necessari”.

“Storie, narrazioni, esempi pratici, incontri e confronti con il coinvolgimento di diverse tipologie di pubblico su temi di grande attualità e sempre con un preciso impegno sul fronte dei diritti. Questo è un progetto con il quale vogliamo esplorare anche le relazioni, i punti di frattura delle identità e delle persone, il cambiamento, le possibilità; con una grande attenzione sul tema del linguaggio, di una comunicazione più attenta, della riscoperta di strade “alternative” per raccontare il mondo e le persone”, spiega Mattea Lissia, direttrice del Festival.

Pazza Idea propone dunque un percorso letterario – e non solo – attraverso incontri, laboratori applicativi, reading, panel, proiezioni, lectio magistralis che coinvolgono scrittrici e scrittori, filosofe, esperti/e di economia e società, musicisti/e, registi, giornalisti/e, creativi/e, esperti/e di cultura digitale, in un approfondimento culturale e creativo che suggerisca gli strumenti necessari per il quotidiano e punti di vista alternativi.

GLI OSPITI

Gli ospiti della nuova edizione, sono: Stefano Bartezzaghi, Paolo Berizzi, Lavinia Bianchi, Giulia Blasi, Jan Brokken, Maria Grazia Calandrone, Mafe de Baggis, Donatella Di Cesare, Paolo Di Paolo, Jolanda Di Virgilio, Michel Faber, Tiziana Ferrario, Alessio Forgione, Parwanhe Frei, Ilaria Gaspari, Vera Gheno, Tommaso Giagni, Mauro Ermanno Giovanardi, Paolo Milone, Gabriella Nobile, Safir Nou, Omar Pedrini, Antonio Prudenzano, Noemi Satta, Yari Selvetella, Annamaria Testa, Nadeesha Uyangoda, Pierluigi Vaccaneo, Manuel Vilas, Fabio Viola.

pazza idea 2021

Il Festival Pazza Idea è organizzato dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna. In collaborazione con la Scuola Holden, la Fondazione Cesare Pavese, il Consorzio Camù, CTM SPA. Pazza idea fa parte della Rete Nazionale dei Presìdi del libro. Il Festival ha il patrocinio dell’Università di Cagliari e in collaborazione con il corso di Filosofia e teoria dei linguaggi si avvarrà della collaborazione di un “social media team” organizzato ad hoc per seguire la kermesse sulle piattaforme social e allo stesso tempo offrire una preziosa opportunità di formazione a affiancamento alle studentesse e agli studenti dell’ateneo cagliaritano.

IL PROGRAMMA LETTERARIO

La letteratura al festival Pazza Idea conta, oltre alla rappresentanza delle nostre autrici e dei nostri autori, alcune grandi voci estere che permetteranno di volgere lo sguardo “altrove”, si spiega nella presentazione.

Michel Faber conferma la sua capacità affabulatoria con il nuovo D. Una storia di due mondi (La nave di Teseo), romanzo dickensiano dei giorni nostri che celebra il coraggio di credere nei propri desideri e fantasie (sabato 27, alle 17).

Le città raccontate dallo scrittore olandese Jan Brokken nel libro L’anima delle città (Iperborea), fra cui anche la Cagliari della botanica Eva Mameli Calvino, vivono e respirano come creature vive: è un diverso punto di vista sul reale, che al festival sardo si proverà a rappresentare insieme alla musica, (domenica 28, alle 19).

Dalla Spagna arriva, invece, una storia d’amore forte e inarrestabile e allo stesso tempo profondamente calata nel presente della pandemia mondiale che ha modificato le nostre vite: Manuel Vilas nel suo ultimo libro I baci (Guanda) prosegue il suo percorso di indagine sulle relazioni che è anche una dichiarazione d’amore per la vita (domenica 28, alle 17).

La poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone sarà invece protagonista di un incontro letterario e performativo che abbraccia l’arte, la poesia e la musica come già accaduto in passato con autrici come Patrizia Cavalli e Patrizia Valduga (venerdì 26, alle 17).

Il paesaggio interiore che si fa tema universale è quello raccontato con rara sensibilità dallo psichiatra Paolo Milone (venerdì 26, alle 18), come raccontato nel suo L’arte di legare le persone (Einaudi). La salute mentale è senza dubbio uno “sguardo altro” sulla realtà, che va indagata per coglierne, almeno in parte, la complessità. Un libro unico nel suo genere, una sorta di “Spoon river” vitalissimo e tragico, che illumina una delle zone più controverse della nostra Storia collettiva. L’incontro sarà moderato da Jolanda Di Virgilio, redattrice de ilLibraio.it e autrice.

Nuove voci si sono affermate in questi ultimi anni nel nostro panorama editoriale, raccontando una realtà che va oltre l’immagine binaria e stereotipata di certe narrazioni: come Alessio Forgione con Il nostro meglio (La nave di Teseo) e Tommaso Giagni con I tuoni (Ponte alle Grazie). Con loro saranno approfonditi al festival i temi della periferia e delle scelte, delle opportunità e dei tracciati di vita e del destino (sabato 27, alle 18).

Le relazioni sono da sempre un territorio privilegiato nella costruzione del programma del festival. In questa edizione racconteremo le loro forme e la loro importanza grazie a un parterre di autrici e testimonianze (domenica 28, alle 18): Gabriella Nobile con il libro Coprimi le spalle (Chiarelettere) e Nadeesha Uyangoda con L’unica persona nera nella stanza (66thand2nd), sul tema del razzismo e del privilegio bianco cominciano a smuovere le coscienze e le sensibilità di molti, e l’attenzione alle giovani generazioni e al loro futuro ne è parte integrante.

E alle giovani generazioni guarda anche il primo libro per ragazzi di Paolo Di Paolo, I desideri fanno rumore (Giunti), concepito e scritto durante il periodo di lockdown, pensando proprio ai ragazzi e alle loro fragilità (sabato 27, ore 12).

Il nostro “Sguardo Altro” vuole anche andare oltre le dinamiche della velocità e della superficialità della comunicazione di uso e consumo troppo immediate e “facili”, che in qualche modo hanno creato un clima di sfiducia e di difficoltà nelle informazioni che a tratti pare insormontabile. Il complottismo, la “malattia di un mondo disincantato” che non crede ad altri che a se stesso, ne è parte e forse origine. Di questo parlerà la filosofa Donatella Di Cesare (sabato 27, alle 19), a partire dal suo nuovo lavoro Il complotto al potere (Einaudi), con una lectio magistralis sull’argomento.

Un incontro dedicato (sabato 27 alle 20), che sposa la prospettiva femminile e femminista agli sviluppi del linguaggio, è quello con la scrittrice e attivista Giulia Blasi e il suo ultimo Brutta. Storia di un corpo come tanti (Rizzoli) e la sociolinguista Vera Gheno con Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi): due donne, due libri e tanti argomenti che ruotano intorno alla rappresentazione di sé, la comunicazione e gli stereotipi, le modalità più feconde e adeguate per parlarsi e connettersi. Le intervisterà la sociologa e prorettrice per l’uguaglianza di genere dell’Università di Cagliari Ester Cois.

L’appuntamento con la contemporaneità (domenica 28, alle 11) può avere un approccio insieme filosofico e concreto: ne parleranno la scrittrice e filosofa Ilaria Gaspari a partire dal suo Vita segreta delle emozioni (Einaudi) e Jolanda Di Virgilio , co-autrice del romanzo Non è questo che sognavo da bambina (Garzanti), in una conversazione incentrata sulla felicità e gli equilibri di una generazione in bilico tra precariato e adattamento, introdotta dal responsabile editoriale de ilLibraio.it Antonio Prudenzano.

E se il mondo è diventato più grande e complesso, allora la comunicazione, che ne è parte integrante, deve stare al passo. Il festival dedica uno spazio speciale a questo tema, con il ritorno (sabato 27, alle 16) della creativa Annamaria Testa con il suo nuovo libro Le vie del senso (Garzanti).

La creatività è anche al centro di Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare (Bompiani), il nuovo libro dell’enigmista, giornalista e scrittore italiano Stefano Bartezzaghi, che in una lectio magistralis (venerdì 26, alle 20) racconterà i misteri di una parola tanto espressiva quanto, forse, abusata.

Nel festival della contemporaneità non possono mancare l’attualità e gli approfondimenti sul presente. La giornalista Tiziana Ferrario (venerdì 26, alle 19), già inviata di guerra a Kabul, racconta nel suo La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli (Chiarelettere) l’eroica resistenza delle donne afghane, una generazione che non si rassegna e resiste, anche se la loro vita è diventata impossibile.

Paolo Berizzi di Repubblica porterà invece al festival il suo ultimo lavoro sull’estrema destra neofascista, È gradita la camicia nera (Rizzoli), un percorso di osservazione e cronaca su uno dei temi più urgenti degli ultimi anni; intervistato dal giornalista Walter Falgio, presidente dell’Istituto sardo per l’Antifascismo (domenica 28, alle 20).

La domenica di Pazza Idea è anche dedicata all’indagine del presente e ai futuri possibili. In questo contesto si inserisce il dialogo (domenica 28, alle 16) tra Fabio Viola, considerato uno dei più influenti gamification designer al mondo e la cultural strategist Noemi Satta. L’intersezione tra gaming e vita reale è una modalità vincente per la promozione delle cultura?

LO SPAZIO PER LA MUSICA

Particolare spazio alla musica “altra” in questa edizione di Pazza Idea con due appuntamenti molto speciali: uno con Mauro Ermanno Giovanardi, i suoi musicisti e un lavoro speciale sulla poesia contemporanea in chiusura sabato sera alle 21.

E l’altro con Omar Pedrini, a partire dal suo ultimo libro Dentro un viaggio senza vento (ed. Il Castello) e in scena con il suo gruppo, per la chiusura domenicale del festival alle 21.

Il cantautorato italiano e il rock come modalità interpretative e stilistiche, in una contaminazione fra letteratura e musica che va oltre il mainstream, nell’appuntamento con La Fondazione Pavese, che vedrà coinvolto il direttore Pierluigi Vaccaneo.

È focalizzato sulle “voci altre” dal mondo un appuntamento della domenica (alle 12): il reading poetico musicale con attrici, attori, musiciste/i, curato dal giornalista e scrittore Yari Selvetella per il festival. Still Poetry, una lettura di poeti e poetesse dal mondo, con accompagnamento musicale e installazioni video che porterà le parole possibili negli spazi del Ghetto. Poesie di epoche trascorse, di paesi remoti.  Letture da Baldini, Cvetaeva, De Vita, Emre, Esenin, Heine, Isaka, Ishimure, Hikmet, Kavafis, Loi, Nordbrandt, Qabbani, Parra, Pessoa, Ritsos, Rumi, Saba, Satta, Sengor, Shelley, Szymborwska, Tagore, Yang Wanli.

I WORKSHOP GRATUITI (SU PRENOTAZIONE)

Una delle caratteristiche del festival Pazza Idea è anche quella di offrire opportunità di formazione e approfondimento con i suoi workshop, che aprono le giornate di lavoro di venerdì e sabato.

Tutti gratuiti su prenotazione, saranno fruibili tramite iscrizione scrivendo alla mail workshop.pazzaidea@gmail.com: quest’anno, come sempre, attenzione ai temi della cultura digitale e della creatività come strumento di lavoro.

In programma per venerdì gli incontri con Twletteratura e la Fondazione Cesare Pavese e il suo direttore Vaccaneo (alle 10), quello sul personal branding sui social con la scrittrice e redattrice Jolanda Di Virgilio (alle 10,30), sullo storytelling digitale con il Progetto Hangar (alle 11), progetto di supporto gratuito per le realtà culturali che lavorano sui territori per tecnologie.

Sarà in modalità online, invece, il workshop della sociologa e ricercatrice Lavinia Bianchi sulla poetica culturale e comunicativa di Frida Kahlo.

La seconda mattinata, sabato 27, è all’insegna di letteratura e social media, mondi che si incrociano grazie al contributo della sociolinguista e scrittrice Vera Gheno e il suo focus su linguaggio e modalità del dibattito pubblico e comunicazione web (alle 10), e della filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari (alle 10,30) sui desideri e la ricerca della felicità, e quello del giornalista Antonio Prudenzano de ilLibraio.it (alle 11) sulla comunicazione della cultura e dei libri dopo la pandemia.

Sarà su piattaforma online, invece, l’appuntamento con l’esperta di comunicazione digitale Mafe De Baggis e il suo workshop Non aspettate di essere pronti!: indicazioni e strategie per muoversi nel mondo della Rete e concretizzarne le opportunità professionali.

Il Centro d’arte e cultura Il Ghetto sarà abitato anche dal racconto dei 10 anni di Pazza idea, con un’installazione visuale a cura di Luca Spano.

Sul sito Pazzaidea.org il programma completo del festival: tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito con Green Pass, fino a esaurimento posti.

 

 

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