Oggi, a Milano, il commosso addio a Carla Fracci, l’étoile deceduta il 27 maggio. Nel corso della cerimonia funebre, nella chiesa di San Marco a Brera, Giovanni Nuti ha letto un toccante testo scritto dal biblista Alberto Maggi, che qui riproponiamo. La grande ballerina era infatti una lettrice dei libri del frate, in particolare delle sue riflessioni sulla morte e la malattia

È bene per voi che io me ne vada…” (Gv 16,6).

Faccio mie le parole di Gesù. La separazione fisica non significa la mia assenza, ma una presenza ancora più intensa. Non sono lontana, ma ancora più vicina.

Per questo non dite di me “non è più!”, ma “è di più”, perché come il chicco di grano che liberando tutte le sue energie si trasforma in una spiga dorata (Gv 12,24), nel momento del trapasso mi sono incontrata con il Dio-Luce che non mi ha assorbito in lui, ma sono stata io ad accoglierlo, e questa luce divina ora dilaterà la mia esistenza in un crescendo senza fine.

Gesù ha assicurato che a chi lo ama il Padre prende dimora in lui, per questo con la morte non sono andata in cielo, perché il cielo era già in me e rendeva la mia esistenza indistruttibile.

E ora continuerò a crescere perché continuerò ad amarvi, e, come è scritto nell’Apocalisse siriaca di Baruc “Dimorerò nelle altezze di quel mondo là; sarò simili agli angeli e somigliante alle stelle, sarò trasformata in qualsiasi forma vorrò, di bellezza in grazia, di luce in splendore di gloria” (2 Bar LI,10).

Ps. e quando volete ricordarmi, per favore, non dite mai “la povera Carla..”, ma “Beata Carla!” (Ap, 14,13), e ora regalatemi il vostro sorriso, e ricordatemi con il mio.

L’AUTORE – Alberto Maggi (nella foto grande di Basso Cannarsa, ndr), frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche Marianum e Gregoriana di Roma e all’École Biblique et Archéologique française di Gerusalemme.

Biblista e assiduo collaboratore de ilLibraio.it, è una delle voci della Chiesa più ascoltate da credenti e non credenti. Fondatore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» a Montefano (MC), cura la divulgazione delle sacre scritture interpretandole sempre al servizio della giustizia, mai del potere. Con Garzanti ha pubblicato Chi non muore si rivede, Nostra signora degli ereticiL’ultima beatitudine – La morte come pienezza di vita, Di questi tempi, Due in condotta, La verità ci rende liberi (una conversazione con il vaticanista di Repubblica Paolo Rodari). Il suo nuovo libro, in uscita quest’estate, è Essere amici della gioia (Garzanti).

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