Sui social è partita una mobilitazione per salvare la casa di Bangkok che ispirò a Tiziano Terzani “Un indovino mi disse” – I particolari

“Ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento…”, scriveva Tiziano Terzani in Un indovino mi disse (1995). Dalla Thailandia, però, arrivano pessime notizie in relazione al destino della mitica Turtle House, la casa abitata dal giornalista e scrittore che ispirò l’opera (la foto, del ’91, è dell’Archivio Terzani, ndr).

Sui social è partita una mobilitazione, con tanto di appello su Change.org, per salvare la casa, che sta per essere abbattuta per far posto a un palazzone di cemento. La casa rappresenta “un pezzo di storia e di cultura non solo italiana, ma anche thailandese”. Un edificio “tradizionale”, in passato esaltato anche dal magazine AD Architectural Digest. Anche il giardiniere e custode Kamsing, che visse con la famiglia Terzani e che vive ancora lì da 35 anni, perderà la casa e il lavoro.

L’appello prosegue così: “Non permettiamo che questo ‘luogo dell’anima’, patrimonio di valore storico e culturale, venga abbattuto per dare posto a un ‘non-luogo’ di lapidazione del passato.

 

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