Nel “Cerchio Magico” (1995), romanzo per bambini di Susanna Tamaro ancora attuale, troviamo una società narcotizzata, che solo un’anomalia può salvare: il Cerchio del titolo è generato dalla polvere di una stella caduta e continua a vivere solo tra chi è capace di provare sentimenti… – Abbiamo riletto il libro più di vent’anni dopo

“Le stelle cadute si disintegrano, diventano una specie di polvere. La polvere va tutto intorno, ma non è una polvere normale, da cose sporche. La polvere delle stelle è magica, luccica e vibra senza mai fermarsi e si posa sempre nella stessa forma, la forma del cerchio.
– Il Cerchio Magico! – esclamò Rick.”

Il Cerchio Magico è la casa di Rick: è una parte di Villa Gioiosa, un parco all’interno di una grande città. Rick vive insieme alla mamma, Guendy, alla scimmia Ursula e a scoiattoli, gabbiani, volpi, germani reali, criceti, porcellini d’India e gatti. Alcuni degli animali sono nati nel Cerchio Magico, alcuni ci sono stati portati e abbandonati. Come è successo a Rick, che è stato trovato in un cassonetto da Guendy, figlia di un cane e di una lupa, che non poteva avere figli.

Ma Il Cerchio Magico, scritto da Susanna Tamaro e pubblicato da Mondadori nel 1995 (ora disponibile in ebook da Giunti), non inizia nel luogo incantato, tutt’altro: nelle prime pagine Rick si trova chiuso in una stanza tutta bianca, con le sbarre alla finestra, con piastrelle “lisce e fredde come la superficie di un lago ghiacciato”. Proprio lui che amava tanto rotolarsi nel fango e il caldo della sua tana imbottita di foglie.

Rick torna così con la memoria ai giorni trascorsi dentro il Cerchio Magico: i suoi abitanti e l’armonia che vi regnava, quasi un paradiso terrestre. Ma come tutti i paradisi, anche questo è minacciato: al confine con il parco di Villa Gioiosa, infatti, si stende una grande città, ricoperta di cemento e regno dei Super-Mega-Iper-Mercati, che appartengono tutti a Sua Porcosa Mollezza Pallaciccia 1°. Nella città tutto è uniformato: non ci sono fiori, non ci sono colori, gli animali sono pochi perché sono sporchi e portano disordine e polvere. Anche i bambini non sono visti di buon occhio se non hanno “gli occhi quadrati” e marciano fissando dritti davanti a loro.

Pallaciccia

Per ottenere il controllo su adulti e bambini, Pallaciccia usa uno strumento micidiale: la televisione. Ogni abitante la deve avere in casa e deve essere accesa per molte ore al giorno. E a chi si rifiuta, come la signora Amalia Cipolloni, viene installata e accesa con la forza. Ogni anomalia o eccezione è bandita, ogni iniziativa personale è vista di cattivo occhio, con il risultato che gli abitanti vivono la loro esistenza da automi, rinunciando completamente alla vita.

dodò

È questa la situazione che si trova ad affrontare il piccolo Rick, strappato dal Cerchio Magico, luogo ritenuto pericoloso, e sbattuto sotto i riflettori in quanto bambino, sporco e selvaggio (quasi mezzo lupo). E sarà proprio questo suo essere eccezione che permetterà a Rick, con l’aiuto di altre due eccezioni (la gatta randagia Dodò e la ribelle signora Cipolloni) di fermare la pericolosa arma di Pallaciccia: lo Spetocchio Cosmico. Lo Spetocchio consiste in un gran numero di elefanti che Pallaciccia ha nutrito per mesi con soli fagioli: il piano è quello di farli saltare da un trampolino e usare il gas che ne uscirà per cancellare ogni forma di anomalia rimasta nella città. Peccato che le cose non andranno come Sua Porcosa Mollezza si aspetta….

Finale

Riletto nel 2016, Il Cerchio Magico resta di un’attualità sorprendente: la televisione come strumento di controllo, la volontà di uniformare la società, eliminando ogni anomalia, la lotta di un bambino per trovare il proprio posto nel mondo. La condizione del popolo descritta dalla Tamaro sembra eccessiva e figlia di un periodo in cui si assisteva impotenti a questa trasformazione: adesso che quella trasformazione è avvenuta, ci sembra ancora così eccessiva? Un romanzo di formazione… un po’ per tutti.

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