Come scrivere un bestseller? Esiste una “ricetta”? Negli Usa un saggio spiega come un algoritmo abbia individuato ben 2.800 caratteristiche comuni ai libri di successo degli ultimi 30 anni. Ecco le più importanti…

Esistono delle caratteristiche che fanno di un libro un bestseller? A quanto pare sì, addirittura esistono algoritmi in grado di capire quali opere contengono gli ingredienti per il successo. Negli Usa è in uscita un libro, The bestseller code, scritto a quattro mani da Matthew L. Jockers e Jodie Archer. Il volume spiega il complesso lavoro di ricerca dei due studiosi che li ha portati a elaborare un algoritmo che permette di scoprire (potenzialmente) quali libri piaceranno al grande pubblico.

THE BESTSELLER CODE

LE REGOLE PER IL SUCCESSO

Archer ha lavorato per Penguin Uk all’inizio degli anni Duemila, quando è esploso il fenomeno Dan Brown, e da quel momento si è spesso chiesta quali caratteristiche rendono un libro un bestseller. Insieme a Jockers per anni ha “insegnato” a un computer come riconoscere le opere con un certo potenziale. Per fare ciò hanno inserito nel computer oltre 5mila titoli di narrativa pubblicati negli ultimi 30 anni. Ovviamente tutti bestseller. La macchina, una volta “imparato” come leggerli (riconosce l’inizio e la fine delle frasi, determina la trama e distingue i dialoghi), ha sviluppato l’algoritmo. E ha riconosciuto oltre 2.800 caratteristiche comuni a gran parte dei libri di successo, eccole:

– Una protagonista femminile forte, ma un po’ disadattata. Pensiamo a La ragazza del treno, ma anche alle “classiche” Madame Bovary e Anna Karenina.

 Poco sesso, piuttosto “calore” umano.

– Uso di verbi come “dovere” e “avere bisogno”.

– Pochi punti esclamativi.

– La cara vecchia struttura a tre atti.

– E poi…la presenza di cani.

Tuttavia, l’algoritmo sembra non riconoscere l’ironia. Il libro che risponde alla maggior parte dei suoi criteri, infatti, è risultato essere Il cerchio di Dave Eggers: un romanzo sul lavorare per una grande azienda di servizi per la rete. Romanzo di successo da cui presto verrà tratto un film con Tom Hanks ed Emma Watson, ma che, come sottolinea Archer, “È basato sul sospetto che si nutre nei confronti dei big data”.

Ma davvero ci si può affidare a un algoritmo? Una “ricetta segreta” può esistere davvero?

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