E se i computer fossero in grado di scrivere romanzi? Negli anni sono stati tanti gli esperimenti in tal senso ed è stato inaugurato anche un “festival” dedicato – I dettagli

Ormai i computer e i cellulari sono in grado di correggere i nostri errori grammaticali e persino lessicali, eliminando ripetizioni e correggendo i tempi verbali. Ma le intelligenze artificiali sono anche in grado di creare storie e romanzi?

Sembra di sì, tanto che negli Stati Uniti esiste un’iniziativa, il NaNoGenMo (National Novel Generating Month) che, rifacendosi al National Novel Writing Month, in cui chi vuole può cimentarsi per un mese nella scrittura di un romanzo, invita i programmatori a scrivere codici capaci di far comporre alle loro macchine romanzi di 50.000 parole in un mese. Alla fine della competizione, i partecipanti rendono pubbliche le proprie opere insieme ai codici che hanno utilizzato per scriverli. L’idea è venuta due anni fa a Darius Kazemi, uno sviluppatore di videogame che negli ultimi anni si è divertito a sviluppare software bizzarri, come You Must Be, un robot che genera frasi da rimorchio.

Ma è possibile che un computer componga un romanzo o una poesia? Come racconta bbc.com, uno dei primi esperimenti risale al 1983: The Policeman’s Beard is Half Constructed è una raccolta di poesia sperimentale scritta dal programma Racter.

Nel 2008 è la volta di TrueLoveil romanzo scritto dall’algoritmo di Alexander Prokopovich e pubblicato dall’editore russo Spb, definito una riscrittura di Anna Karenina di Tolstoj nello stile narrativo di Haruki Murakami.

La What If Machine, invece, è una macchina, creata da un gruppo di esperti internazionali guidati da Simon Colton, del Goldsmith’s College, Università di Londra, che genera scenari narrativi pescando elementi da un database, in una varietà stilistica che va da Walt Disney a Kafka. Il programmatore deve scegliere il genere e definire alcuni dettagli e la macchina produce un “suggerimento” narrativo del tipo: cosa accadrebbe se un vecchio cane, che non riesce più a correre, decidesse di cavalcare un cavallo? Da questo input il romanziere può sviluppare la propria storia.


La copertina di World Clock di Nick Montfort

Ma è stato il 2013 l’anno felice per i romanzi scritti da intelligenze artificiali, quando grande successo ha avuto World Clock di Nick Montfort, professore di digital media al MIT, che ha usato stringhe di codice per delineare personaggi, ambientazioni e la trama con cui costruire il proprio libro, pubblicato poi da Harvard Books.

Davvero le macchine stanno passando da strumenti per scrivere i romanzi a veri e propri autori di storie? Rischiamo così di trovare in classifica una nuova versione di 2001: Odissea nello spazio scritta direttamente da Hal 9000? Uno scenario apocalittico?

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