La decima edizione del festival Eventi letterari Monte Verità, in programma ad Ascona dal 7 al 10 aprile, ha come titolo “Le nostre odissee” – Il programma

Da oltre un secolo il Monte Verità, la piccola collina che sovrasta il borgo di Ascona, è un polo magnetico d’incontro e di scambio di idee. Vi aveva posto la sua sede all’inizio del ‘900 una comunità utopica di anarchici, filosofi, artisti e scrittori, naturisti e vegetariani, accomunati dalla ricerca di autenticità e di libertà di pensiero, che per vent’anni si è riunita nel famoso albergo in stile Bauhaus che vi fece costruire il Barone Eduard von der Heydt, un ricco banchiere tedesco e grande collezionista d’arte. Oggi proprietà del Canton Ticino, lo storico edificio, circondato da un parco immenso, accoglie ricercatori da tutto il mondo in una cornice di eccezionale suggestione e forza creativa.

Il curatore d’arte svizzero Harald Szeemann ha raccontato la storia di questo posto magico con la mostra Monte Verità Ascona – le mammelle della verità.

Da questa fonte d’ispirazione ha origine nel 2013 il Festival Eventi letterari Monte Verità, con il proposito di ricreare l’atmosfera di vivace dibattito culturale che ha caratterizzato quegli anni. Scrittori, filosofi, artisti e pensatori del nostro tempo – fino a oggi hanno partecipato tra gli altri Svetlana Aleksievič, Alessandro Baricco, Tahar Ben Jelloun, Rachel Cusk, Erri De Luca, David Grossman, Durs Grünbein, Hanif Kureishi, Claudio Magris, Alberto Manguel, Melania Mazzucco, Ian McEwan, Herta Müller, Adolf Muschg, Orhan Pamuk, Christoph Ransmayr, Ingo Schulze, Manuel Vilas – sono chiamati a incrociare la memoria del Novecento e le sue radici con i progetti e le esperienze della nostra contemporaneità.

Dopo le prime sei edizioni dedicate al tema dell’Utopia, sotto la direzione di Joachim Sartorius, nel 2019 la direzione artistica del Festival è passata a Paolo Di Stefano.

La decima edizione del festival Eventi letterari Monte Verità, che si terrà dal 7 al 10 aprile 2022 avrà come titolo “Le nostre odissee”.

“Nel 1922 James Joyce pubblicava il suo Ulysses, un romanzo che avrebbe sconvolto l’immaginario narrativo raccontando il naufragio quotidiano del protagonista dentro una metropoli e cercando di rendere il disordine e la mancanza di senso della civiltà moderna. L’Ulisse di Joyce, eroe dai mille volti e dalle molteplici contraddizioni e debolezze, è diventato l’archetipo dell’uomo contemporaneo, la sua complessità ispira e respinge ma contiene una ricchezza tale di motivi umani, di immagini e di suggestioni da lasciare sbalorditi. Alle radici di tutto c’è ovviamente il mito omerico ripreso da Dante in un famoso canto dell’Inferno, completando le potenzialità di una figura che incarna le inquietudini, la curiosità dell’ignoto, l’eterno bisogno di conoscenza e di viaggio, l’esigenza di un ritorno. Per questo, in fondo, ogni scrittore sceglie una propria piccola o grande odissea da raccontare. I nostri ospiti ci diranno come e perché”.

Il Festival si sviluppa nell’arco di quattro giorni, da giovedì a domenica. Tutti gli incontri sono previsti alla sala Balint del Monte Verità di Ascona, salvo l’incontro di apertura che ha luogo al PalaCinema di Locarno.

Sin dalla prima edizione il Festival organizza anche il Cenacolo del Monte Verità, un workshop per giovani scrittori provenienti dalle diverse regioni linguistiche della Svizzera, coordinati da uno scrittore affermato. “In un’epoca che ha sempre meno tempo per il pensiero e la contemplazione, il Cenacolo – alla cui guida si sono succeduti fino ad oggi Vanni Bianconi, Anna Ruchat, Paolo Di Stefano, Michela Murgia, Alessandro Leogrande, Prisca Agustoni e Fabio Pusterla e che dal 2019 si avvale della collaborazione dell’USI – si propone di ricreare quel clima di ascolto e scambio tra artisti che è nella tradizione del Monte Verità”.

Sempre nell’ambito del Festival, infine, viene assegnato ogni anno il premio in memoria di Enrico Filippini (Locarno 1932 – Roma 1988), ragazzo-maestro ad Ascona, traduttore di Husserl e poi di Benjamin, di Grass, Frisch e Dürrenmatt, editor della Feltrinelli, poi del Saggiatore e della Bompiani.” Nato da un’idea di Irene Bignardi e Paolo Mauri, il Premio Filippini vuole essere un riconoscimento per quelle iniziative e quelle figure che si segnalano nel mondo dei libri per coraggio, creatività e spirito innovativo. Negli anni è stato assegnato a Bernard Comment, Klaus Wagenbach, Renata Colorni, Teresa Cremisi, Romano Montroni, Jorge Herralde, Elisabetta Sgarbi per La nave di Teseo, a Pietro Biancardi e Emilia Lodigiani per Iperborea, a Jean Richard per Éditions d’en bas, e, nel 2022, a Philipp Keel per Diogenes”.

Promosso dall’Associazione Eventi letterari Monte Verità, il Festival si avvale ogni anno del sostegno di diversi enti: Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport della Repubblica e Cantone Ticino, Comune di Ascona, Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli ed è reso possibile grazie a importanti partner privati quali la Mobiliare e Hertz e all’aiuto di importanti fondazioni culturali svizzere tra le quali Ernst Göhner, Jan Michalski, Pro Helvetia e ProLitteris.

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