Perché leggere Joan Didion, dalle opere di saggistica fino alla fiction? La storia e i libri di un’autrice-icona di stile, da poco riscoperta in Italia, ma che ha influenzato la letteratura, il giornalismo (è tra i simboli del “New Journalism”) e perfino la moda

Cosa succede quando si perde il compagno di una vita? Joan Didion, autrice e giornalista, lo racconta ne L’anno del pensiero magico, memoir nato dalla perdita del marito, lo scrittore e sceneggiatore John Gregory Dunne, avvenuta nel dicembre 2003.

Dopo la morte improvvisa e inaspettata dell’uomo, Didion per un anno vive una costante attesa. Spera nel ritorno dell’uomo con cui ha condiviso la sua esistenza fin dagli anni Sessanta. Grazie a Il Saggiatore l’opera che nel 2005 si è guadagnata il National Book Award e grazie a cui Joan Didion ha elaborato il lutto è di nuovo in libreria.

Da poco Il Saggiatore ha ridato alle stampe un’altra delle opere di non fiction della scrittrice di Sacramento, Miami, un reportage sulla vita degli espatriati cubani nella città dello svago e della droga durante gli anni dell’embrago. Un’opera che permette di capire più a fondo lo sfarzo e lo squallore che convivevano nella metropoli negli anni Ottanta durante la Guerra Fredda.

Joan Didion

Ma chi è Joan Didion e perché negli ultimi anni in Italia Il Saggiatore ed E/O si stanno dedicando a riedizioni delle sue opere?

La vita di Joan Didion

Nata nel 1934, l’autrice ha iniziato la sua carriera nella redazione di Vogue a soli 21 anni. Durante gli anni a New York ha incontrato John Gregory Dunne, anche lui giornalista, con cui si è sposata nel 1964. Per quarant’anni i due sono stati inseparabili e hanno lavorato insieme a progetti per il cinema, vivendo prima a Los Angeles e poi di nuovo a New York. Nel 1966 hanno adottato una bambina, Quintana, di cui si racconta anche ne L’anno del pensiero magico.

Le opere

Se nel 1961 avviene l’esordio di Didion come autrice di romanzi con Run River – anche questo titolo è stato recentemente pubblicato in italiano da Il Saggiatore – in cui si narra il declino del sogno americano, è il 1968 l’anno che segna l’esordio dell’autrice nel genere non fiction. Verso Betlemme raccoglie saggi e articoli scritti tra il 1961 e il 1968 che raccontano il cambiamento epocale che sta prendendo forma negli Stati Uniti e nel mondo. Lo stesso anno l’autrice viene ricoverata per dei problemi di salute ricorrenti, solo alcuni anni dopo le viene diagnosticata la sclerosi multipla.

Copertina del libro Prendila così di Joan Didion

Negli anni Settanta l’autrice si dedica di nuovo alla forma del romanzo con Prendila così e Diglielo da parte mia, entrambi pubblicati anche in Italia, così come Democracy. E con il marito, ma anche da sola, si occupa di sceneggiature per il cinema e il teatro.

Copertina del libro The White Album di Joan Didion

Negli stessi anni scrive anche The White Album e Miami, editi in Italia solo negli ultimi anni. L’autrice, infatti, nel nostro paese è stata conosciuta fino agli ultimi anni soprattutto per le sue opere di fiction, mentre negli USA è considerata più per le sue opere come saggiste ed è stata d’ispirazione a molti autori tra cui Bret Easton Ellis.

Tra le sue opere ricordiamo anche Blue Nights, dedicato alla figlia Quintana, scomparsa a soli 39 anni.

Icona di stile

Joan Didion ha spesso ammesso di aver largamente preso spunto dalle opere e dallo stile di grandi autori della generazione precedente alla sua, a partire da Ernest Hemingway, ma da anni ormai è divenuta lei stessa un’icona, tanto che le sono stati dedicati profili su Instagram, primo tra tutti Didionic, per celebrare il suo stile inconfondibile. E anche per quanto riguarda la scrittura è spesso citata tra i maggiori rappresentanti del New Journalism.

Fotografia header: GettyEditorial 25-05-2021

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