Il mondo del libro è in lutto per la scomparsa, a 101 anni, di Lawrence Ferlinghetti, leggenda della Beat Generation

Il mondo del libro è in lutto per la scomparsa, a 101 anni, di Lawrence Ferlinghetti, leggenda della Beat Generation.

Poeta, scrittore, libraio, editore, nato a Yonkers il 24 marzo 1919, Ferlinghetti era il proprietario della libreria City Lights di San Francisco.

Amico, tra gli altri, di Gregory Corso, Neal Cassady, John Giorno, Charles Bukovski e Jack Kerouac, Ferlinghetti ebbe il coraggio di sfidare la censura pubblicando il Grido di Allen Ginsberg.

Nominato nel 1998 Poeta Laureato di San Francisco, autore della celebre raccolta poetica Coney Island of the Mind, l’anarchico Ferlinghetti è sempre stato molto impegnato politicamente.

Nel 2019, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato: “Senza Allen Ginsberg non ci sarebbe stata una Beat Generation. Fu una creazione della sua mente. Quanto a me, non sono mai stato un beat. Una volta io e Kerouac eravamo seduti sulla spiaggia di Big Sur davanti al Pacifico. Mi chiese: ‘Cosa ci sta dicendo il mare?’. Risposi, visto che tutti e due eravamo cresciuti parlando francese, ‘les poissons de mer parlent Breton’ (i pesci parlano bretone, come bretoni erano le origini di Kerouac, ndr). Ecco, in quelle parole c’era il mio essere immerso nella grande beatitude di quel tempo, pur non essendo un beat. Ma ho condiviso quel messaggio, che è stato a lungo la voce centrale del dissenso americano. Un messaggio che resta ancor oggi una valida critica dello stile di vita americano“.

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