È ispirato dall’arrivo in libreria di “The Store”, thriller distopico di James Patterson, l’editoriale del nuovo numero de “Il Libraio” – Leggilo e scarica gratuitamente il pdf della rivista

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James Patterson, lo scrittore più venduto al mondo, è anche un filantropo. Ogni anno destina somme milionarie al sostegno delle librerie indipendenti e a programmi di promozione della lettura tra i giovani. È infatti convinto del valore e del potere della lettura come mezzo per la crescita individuale delle persone e della necessità che ci siano molti librai indipendenti a mediare tra gli editori e i lettori, accompagnandoli nel mare magnum della produzione letteraria, per resistere all’omologazione imposta dal marketing delle grandi aziende. Lui che ha diretto in passato una delle più grandi agenzie pubblicitarie mondiali, sa di cosa parla. Per questo ho letto con grande interesse e divertimento The Store, che si discosta dai precedenti romanzi per un impianto distopico e mette in guardia da un nuovo rischio per l’umanità rappresentato da quell’eccesso di marketing manipolativo che è proprio delle aziende sul web. Ci fa comodo avere una serie di beni e servizi a portata di mano, e che chi ci serve sappia già quali sono i nostri gusti e le nostre esigenze ma, allo stesso tempo, l’accumulo di dati sui nostri comportamenti ci fa sentire come mucche in un recinto deciso da altri o, persino peggio, da un algoritmo. Essendo animali culturali amiamo essere sorpresi e spiazzati da nuove abitudini, nuovi gusti, nuove sfide e nuovi problemi. Non vogliamo essere omologati a noi stessi. Non vogliamo essere chiusi in una bolla che ci lasci credere che il mondo corrisponda ai nostri gusti e ai nostri pregiudizi. E invece purtroppo in rete c’è chi, grazie all’anonimato o, peggio, col pretesto della neutralità, non si assume la responsabilità di ciò che dice o di ciò che vende e sfrutta questa libertà per ingannarci.  Esagerazione? Si pensi al fenomeno delle notizie false che ha alimentato l’ultima campagna presidenziale USA, o portato a scelte drammatiche come Brexit. Ha avuto e sta avendo un impatto micidiale in ambito geopolitico: si ricomincia a parlare di missili nucleari e di guerre, la siccità avanza e si smentisce l’accordo di Parigi. Non è un videogame, è il mondo che lasciamo ai nostri figli. Il rischio che milioni di persone restino imprigionate in una bolla di ignoranza che è solo specchio delle loro credenze è purtroppo molto grande. I libri e le librerie servono anche a questo. A ribellarsi. A non addormentarsi mentre siamo alla guida della nostra vita.

Il nuovo è imprevedibile – noi editori lo sappiamo bene – ed è questo il bello dei mercati culturali, specie dei libri, scritti all’altro capo del mondo da qualcuno che ha una idea originale, energia e la capacità e la tenacia e la voglia di renderla attraverso un testo. Un messaggio nella bottiglia che qualcuno raccoglierà e che alla fine, magari, sarà letto da milioni di persone: perché lo hanno scelto tra tanti, per tante diverse ragioni e non perché un algoritmo lo ha scelto senza alcun controllo sulla veridicità o qualità. Ed è proprio un libro misterioso il protagonista del nuovo, avvincente romanzo di Cristina Caboni. Un libro che custodisce un segreto lanciato nel mare del tempo e che unisce due donne coraggiose, l’una la forza dell’altra, alla ricerca della libertà e dell’indipendenza.

P.S. Un grande augurio a Donato Carrisi, che esordisce alla regia del film La ragazza nella nebbia con un cast eccezionale: Toni Servillo, Alessio Boni, Jean Reno. Quando siamo andati a trovarlo sul set vestiva una T-shirt scaramantica che ci ha fatto morire dal ridere: THE BOOK WAS BETTER sentenziava.

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