L’autore di “Mistero napoletano” e “Napoli ferrovia” aveva 89 anni. È stato anche un giornalista..

Lo scrittore e giornalista Ermanno Rea si è spento all’età di 89 anni durante la notte tra il 12 e il 13 settembre. L’intellettuale napoletano, oltre al suo lavoro per quotidiani e settimanali, è ricordato per la candidatura politica alle Elezioni europee del 2014 come capolista per L’Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Italia meridionale.

Autore di numerosi libri sulle sue inchieste, come L’ultima lezione (Einaudi) sulla scomparsa di Federico Caffé e La dismissione (Rizzoli) sul caso Ilva, da cui è stato tratto il film La stella che non c’è.

Tra i suoi altri libri ricordiamo: Il Po si racconta (Il Saggiatore), il romanzo Mistero napoletano (Feltrinelli) con cui vinse il premio Viareggio,  Fuochi fiammanti (Bur) che valse all’autore il Premio Campiello e Napoli Ferrovia (Feltrinelli).

In un’intervista del 2014 a Repubblica, in occasione dell’uscita de Il sorriso di don Giovanni, edito da Feltrinelli, Rea ha confessato un suo timore per i rischi che corre la lettura, che rischia sempre più di diventare accessoria: “È una paura propria del nostro tempo. Che di paure ne alimenta tante. Ammetto che nel romanzo potrei aver dilatato letterariamente un simile scenario. Ma spesso m’interrogo su che cosa sarebbe il nostro mondo senza la lettura. Come potremmo immaginare la rivoluzione bolscevica senza Gogol e Dostoevskij?”.

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