Il Campiello 2020 a Remo Rapino, autore di “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”. Piazza San Marco, a Venezia, ha ospitato la finalissima del premio, giunto alla 58esima edizione…

È Remo Rapino con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax) a vincere il Premio Campiello 2020 (giunto alla 58esima edizione).

Nella cornice di Piazza San Marco (e non, come di consueto, al Teatro La Fenice) si è svolta la finalissima del Campiello, condotta da Cristina Parodi e ideata dal regista, sceneggiatore e autore televisivo Massimo Martelli.

Rapino, classe ’51, vive a Lanciano ed è stato insegnante di filosofia nei licei. Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (Carabba 2012) e alcune raccolte di poesia, tra cui La profezia di Kavafis (Moby-dick 2003) e Le biciclette alle case di ringhiera (Tabula Fati 2017). Con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio è stato candidato anche allo Strega e finalista a diversi altri premi. E veniamo alla trama del libro: Liborio Bonfiglio è il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato. Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo festoso di una processione con banda musicale al seguito. Perché tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l’apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la Resistenza, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia. A popolare la sua memoria, una galleria di personaggi: il maestro Romeo Cianfarra, donn’Assunta la maitressa, l’amore di gioventù Teresa Giordani, gli amici operai della Ducati, il dottore Alvise Mattolini, Teté e la Sordicchia… Dal 1926, anno in cui viene al mondo, al 2010, anno in cui si appresta a uscire di scena, Liborio celebrerà, in una cronaca di fallimenti e rivincite, il carnevale di questo secolo, i suoi segni neri, ma anche tutta la sua follia e il suo coraggio.

I finalisti del premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto quest’anno erano Sandro Frizziero, giunto secondo con Sommersione (Fazi Editore), Ade Zeno con L’incanto del pesce luna (Bollati Boringhieri), giunto terzo, Francesco Guccini con Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto (Scrittori Giunti), giunto quarto, e Patrizia Cavalli con Con passi giapponesi (Einaudi), quinta.

A decretare il risultato finale, la Giuria dei Trecento Lettori anonimi.

Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Federazione regionale.

 

Abbiamo parlato di...