In libreria “Love Song” di Federico Novaro, che ha sposato Stefano a New York. Dopo aver girato un video virale, la coppia è finita sul palco di Sanremo 2013… – Leggi un capitolo

Un giorno, dopo dieci anni di vita insieme, Federico e Stefano hanno deciso di sposarsi, pur sapendo che per farlo sarebbero dovuti andare fino a New York, perché la legge italiana vieta il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Hanno girato un video di pochi minuti in cui, per mezzo di alcuni cartelli, raccontano il perché di quelle nozze americane. Dopo centomila visualizzazioni e diverse prime pagine, nel febbraio del 2013 sono saliti sul palco del Festival di Sanremo, e la loro storia è entrata nelle case di dieci milioni di persone.

"Love Song" (Isbn edizioni) di Federico Novaro
“Love Song” (Isbn edizioni) di Federico Novaro

 

A partire dall’esperienza privata del narratore, “Love Song” (Isbn edizioni) racconta cosa vuol dire essere una coppia gay in Italia oggi, quali sono i sentimenti che la circondano, e prova a spiegare a tutti, con leggerezza e semplicità, perché limitare il matrimonio a coppie formate da persone di sesso diverso sia una pratica inaccettabile in uno stato di diritto.

 

 

Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo un estratto

 

Sanremo, New York, casa

Pronto, Federico Novaro? Sì, buongiorno? Sono l’assistente di Fabio Fazio per il Festival di Sanremo, posso passarle il signor Fazio? Uh, certo, certo grazie. Federico buongiorno come sta? Un po’ scombussolato grazie. Eh eh, immagino, abbiamo visto il vostro video e l’abbiamo trovato molto bello, importante, ci piacerebbe aprire la prima serata del Festival con voi che lo rifate – naturalmente ridotto – sul palco, è un Festival che parla dell’amore quindi ci è sembrato importante ci foste anche voi.
[Ecco voi dovete sapere alcune cose, per esempio che quando siamo in studio c’è la regola che si va a telefonare in bagno o fuori, se fa caldo, per non disturbare gli altri, essendo febbraio ero in bagno. Dovete anche sapere che Fabio Fazio è un importante conduttore della tv di stato e che il Festival di Sanremo è una trasmissione in più puntate, una gara di canzoni, e che è ogni anno la trasmissione in assoluto più vista alla tv. Capirete che io non potevo starmene lì in bagno tranquillino a parlare con Fabio Fazio mentre di là tre fra le persone a me più care chiacchieravano del più e del meno. Uscii quindi dal bagno e feci dei gesti dai quali capirono di fare silenzio, poi cercai di comunicare loro cosa stesse succedendo. Pensai che la cosa migliore fosse l’alfabeto muto; cominciai allora a fare le lettere che componevano la parola Sanremo, ma fra che non comunicavo così dalle elementari, fra che la parola Sanremo, posto l’avessero decifrata, non poteva dir loro nulla, la comprensione non fu agevolissima, solo capirono che stava accadendo qualcosa di inaudito, e cercarono di intuire cosa fosse a gesti e a voce, facendo chiasso e ridendo mentre io mi sforzavo di capire cosa significasse quello che Fabio Fazio mi stava dicendo al telefono e a gran segni chiedevo tacessero. Ecco, dovete figurarvi questa scena, mentre vi racconto di quella telefonata].

Be’, gulp, caspita. Eheh, capisco che la notizia la colga di sorpresa, naturalmente dovete prendervi del tempo per pensarci, ma non moltissimo, perché il Festival comincia fra una settimana. Certo, be’, ecco, naturalmente dovrei parlarne con Stefano, ma, ecco, intanto be’, grazie. No ma grazie a voi per quello che avete fatto, senta non le rubo altro tempo, le ripasso la mia assistente che le spiega tutte le cose tecniche e così potete decidere bene, intanto la saluto e ancora grazie, davvero. Buongiorno, ecco, sono di nuovo io, l’assistente, come le ha detto il signor Fazio si pensava a aprire la serata con voi sul palco e i vostri cartelli, dopo di che Fazio e Littizzetto [una comica molto famosa che conduceva quell’anno il Festival con Fazio] vi saluteranno e dichiareranno aperto il Festival. Ah, ma quand’è esattamente? Il 12. Ah, mi dispiace, non possiamo, saremo già in volo per New York.

 

(continua in libreria…)

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