“Una buona poesia è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che una buona poesia gli si è aggiunta”. Il pensiero di Dylan Thomas sembra aver suggestionato il “Movimento per l’Emancipazione della Poesia”, che restituisce la poesia alla gente, partendo dai muri delle città…

Recentemente, come riportato da Corrieredibologna.it, i portici di via Fondazza, nel centro del capoluogo emiliano, sono stati “inondati” da poesie scritte su fogli di carta appesi a fili di cotone: l’iniziativa «Muri di Versi», organizzata dall’associazione culturale Tuttoinunpunto, vuole rappresentare una simbiosi tra città e cittadino, strade reali e vie umane interiori, quasi riferimento alla poesia Las Calles di Borges:

“Le strade di Buenos Aires
sono già le mie viscere.
Non le avide strade
scomode di folla e di trambusto,
ma le strade svogliate del quartiere,
quasi invisibili per l’abitudine
intenerite da penombra e da tramonto…”.

Bologna, va detto, non è la sola città ad avere dato vita nel corso degli anni a questo poetico esperimento.
Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia (che ha selezionato i versi di via Fondazza insieme a Tuttoinunpunto e alle riviste letterarie Fischi di Carta e FornofiliaeFilatelia, ndr), ha dichiaratamente espresso nel proprio manifesto la volontà di ridare dignità alla poesia e di riportarla a pulsare nelle strade:

“Ad oggi la poesia non possiede, nella volgare società contemporanea, il ruolo che dovrebbe, per ragioni culturali e storiche, spettarle. (…)
Il MEP si propone di restituire alla poesia il ruolo egemone che le compete sulle altre arti e al contempo di non lasciarla esclusivo appannaggio di una ristretta élite, ma di riportarla alle persone, per le strade e nelle piazze.
Gli atti coi quali intendiamo fare ciò sono molteplici, e non disdegniamo la prepotenza di alcuni di essi, poiché contrariamente a una lenta e pacifica opera di sensibilizzazione, azioni di forte impatto sono in grado di sortire immediatamente il proprio effetto. Cerchiamo, laddove possibile, di far perno su quella proprietà intrinseca della parola scritta per la quale risulta impossibile per chiunque getti su di essa lo sguardo non leggerla, in quanto la parola si fa leggere e decodificare nel momento stesso in cui viene vista”.

MeP

Il movimento, che ha siglato il proprio statuto nel 2010 a Firenze, “impone l’anonimato ai suoi autori, affinché sia la poesia in quanto tale a essere messa in primo piano piuttosto che i singoli poeti”, perciò le città italiane come Milano, Roma, Bari, Bologna, Firenze, Genova, e tante altre perché no anche estere, possono nascondere in qualche angolo recondito, bellissime poesie da leggere, fotografare e condividere per riappropriarsi di un’arte sublime e consolatoria.

Poesie in via Paolo Sarpi a Milano. Fonte immagine: movimentoemancipazionepoesia.tk

Fundstück

Poesia nel quartiere Monti a Roma. Fonte immagine: movimentoemancipazionepoesia.tk

*l’immagine di copertina è di proprietà del sito movimentoemancipazionepoesia.tk

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