“Cloffete cloppete clocchete” raccoglie le poesie nei libri di scuola degli anni Sessanta. Solo a distanza di anni se ne riassapora la musicalità, con una certa nostalgia… – di Maria Anna Patti (CasaLettori)

Cloffete  cloppete clocchete – Le poesie nei libri di scuola degli anni Sessanta, edito da Manni (a cura di Piero Manni) è una divertente e istruttiva passeggiata antropologica negli anni ’60. Dopo il successo della raccolta di poesie studiate nelle scuole nel decennio precedente (Che dice la pioggerellina di marzo) l’editore, con questo nuovo gioiello letterario permette al lettore di comprendere i cambiamenti socio-culturali e le evoluzioni stilistiche del nostro paese.

La prefazione di Massimo Bray invita a “pensare il mondo piuttosto che mandarlo a memoria”. Si sorride pensando ai pomeriggi passati a ripetere all’infinito strofe che a quell’età non sempre erano percepite come essenziali. Solo a distanza di anni se ne riassapora la musicalità con una certa nostalgia.

Il libro si divide in capitoli, utili perché propongono itinerari poetici. La natura, gli affetti, le stagioni, la storia raccontati attraverso le voci dei poeti presenti nelle antologie del tempo. Ci si emoziona rileggendo Romagna di Pascoli e il pensiero va ai tanti italiani costretti a emigrare: “la mia patria or è la dove si vive”.

Ci si accorge che indipendentemente dal luogo di provenienza gli scrittori hanno saputo trovare quella lingua comune che unisce Nord e Sud in un canto d’amore. Rodari con l’originalità delle sue filastrocche è stato il Maestro che tutti avremmo voluto. Ci ha insegnato che la parola contiene mistero da cercare, che il silenzio uccide i germogli vitali della resistenza alle criminalità organizzate. “Pace dicono le tue colline”, con Carducci possiamo spostarci dalla Maremma Toscana all’acropoli di Selinunte che si affaccia sul mare. Il cantico delle creature di Francesco d’Assisi trasmette il senso di pace dell’incontro tra l’uomo, la Natura e la spiritualità. “Non vivere su questa terra come un inquilino, vivi come se fosse la casa di tuo padre. Senti in fondo al tuo cuore il dolore del ramo che secca, del pianeta che si spegne.” L’attualità del messaggio di Nazim Hikmet è un grido di speranza da cogliere come invito a ritrovare nella nostra terra quella magia che nessun incendio potrà devastare.

 Cloffete cloppete clocchete

L’AUTRICE – Maria Anna Patti, appassionata lettrice siciliana, è l’ideatrice di @CasaLettori, punto di riferimento su Twitter per chi ama i libri. Qui la nostra intervista.

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