Tra le tracce della prima prova degli esami di Maturità 2019 trova spazio anche “Risvegli”, poesia di Giuseppe Ungaretti (1888 – 1970)

Risvegli

(Firenze, Vallecchi 1919)

Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me

Sono lontano colla mia memoria
dietro a quelle vite perse

Mi desto in un bagno
di care cose consuete
sorpreso
e raddolcito

Rincorro le nuvole
che si sciolgono dolcemente
cogli occhi attenti
e mi rammento
di qualche amico
morto

Ma Dio cos’è?

E la creatura
atterrita
sbarra gli occhi
e accoglie
gocciole di stelle
e la pianura muta

E si sente
riavere

 

Questo il testo che i ragazzi della Maturità 2019 si sono trovati di fronte questa mattina, all’inizio della prima prova. La poesia Risvegli di Giuseppe Ungaretti fa parte della raccolta datata 1916, chiamata inizialmente Il porto sepolto come l’omonima opera, e cambiata nell’edizione definitiva in L’Allegria del ’31. Conosciuta anche come Allegria di naufragi, il naufragio è metafora della guerra mentre l’allegria si riferisce alla gioia che si prova quando si sopravvive a una tragedia.

Considerato uno dei momenti chiave per la letteratura italiana, L’Allegria rielabora in modo originale il messaggio formale dei simbolisti: coniuga l’esperienza atroce del male con la morte nella guerra. Le prime poesie vengono stampate durante la Grande Guerra, argomento centrale delle opere e tema cardine del poeta, che ha combattuto in trincea come interventista e volontario. Una collezione di poemi che assomiglia molto a un diario del conflitto mondiale, dove ogni componimento è seguito da luogo e data.

Ungaretti stesso afferma più volte nei suoi scritti il senso del titolo della raccolta: “Verso i sedici anni, ho conosciuto due giovani ingegneri francesi i fratelli Thuile, Jean e Hanri Thuile. Mi parlavano di un porto, sommerso, che doveva precedere l’epoca tolemaica, provando che Alessandria era già un porto già prima d’Alessandro, che già prima di Alessandro era una città. Il titolo del mio primo libro deriva da quel porto: Il porto sepolto“.

Affezionato ad Alessandria d’Egitto, sua città natale, rimase colpito dalla storia. Per questo decise di utilizzarla come metafora per indicare qualcosa di oscuro e indecifrabile, un porto sepolto simbolo di ciò che resta segreto nell’animo umano.

La poesia presentata dal Ministero dell’Istruzione, Risvegli, racconta di episodi vissuti in trincea, dove intemperie, sporco e compagni stremati, ridefiniscono un contesto doloroso e disagiato, dando all’autore spunti e materiale per esprimere il dolore in una maniera del tutto nuova. Forte è la presenza del soggetto, il poeta, coinvolto nelle vicende traumatiche della guerra che vengono riportate, che assume un ruolo fondamentale per la società umana: indaga i misteri dell’anima, li esprime in parole e tenta di dare così sollievo alle sofferenze dell’uomo.

In quest’opera l’autore non segue la metrica tradizionale: versi spezzati dati dal rinnovamento dell’endecasillabo, composti in alcuni casi da parole uniche, senza punteggiatura e accostate tramite analogia. Ungaretti cerca di eliminare la discorsività della forma prolissa, per ottenere maggiore sinteticità e trasmissione di concetti profondi.

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