In “Salvare le ossa” Jesmyn Ward (due volte vincitrice del National Book Award) ci mette di fronte a una delle zone più povere dell’America, il Delta del Mississippi, in cui le disparità sono davanti agli occhi di tutti: i quartieri abitati solamente da afroamericani, come i Batiste, si scontrano con le fattorie dei bianchi che si difendono a suon di colpi di fucile… – L’approfondimento

Dopo l’uragano Katrina non è riuscita a scrivere per due anni, raccontava qualche tempo fa al Guardian Jesmyn Ward, autrice originaria del Mississippi, ma nel suo primo romanzo tradotto in Italia racconta proprio della catastrofe avvenuta nel 2005. Con Salvare le ossa (traduzione di Monica Pareschi), libro del 2011 con cui l’autrice ha vinto il National Book Award (ha rivinto il premio l’anno scorso con Sing Unburied Sing), NN inaugura la Trilogia di Bois Sauvage, la cittadina fittizia nel cuore del Mississippi che sembra plasmata sulla DeLisle in cui la scrittrice è nata e vive tuttora. Al centro della narrazione proprio Katrina, che porta morte e distruzione nel Delta del Mississippi e colpisce con estrema potenza anche il piccolo paese nel bayou.

jesmyn ward

A guidarci nei dodici giorni che precedono la catastrofe ci pensa Esch Batiste, che ha quindici anni e un segreto che vuole nascondere alla famiglia.

Claude, il padre alcolizzato e violento, Randall, la promessa del basket, Skeetah che si cura solo del suo pitbull, e infine Junior, il fratellino più piccolo, la cui nascita ha causato la morte della madre dei ragazzi, vivono con Esch in una casa, costruita dal genitore, nella Fossa, una depressione nel bayou causata da anni di estrazione dell’argilla. Attorno, solo acquitrini, terra rossa, rifiuti e carcasse di elettrodomestici arrugginiti.

Il primo incontro del lettore con i Batiste vede i fratelli impegnati ad assistere China, la temutissima pitbull di Skeetah, campionessa di qualsiasi combattimento tra cani nei dintorni, partorire la sua prima, preziosissima – sì, perché i cagnolini potrebbero essere venduti a centinaia di dollari l’uno – cucciolata. Un evento che resta centrale in tutto il romanzo: mano a mano che i giorni passano la salute della cagna e dei suoi piccoli diventa sempre più importante per Skeetah, tanto che il ragazzo, già in continuo contrasto con il padre nonostante la spiccata somiglianza fisica con il genitore, sembra crearsi una nuova famiglia in cui cercare l’affetto che i Batiste umani non sanno dimostrare. Nei momenti in cui appare impegnato a prendersi cura del cane e dei cuccioli, Esch lo descrive come un padre fiero. E quando lo vede coccolare China, la sorella è affascinata, se non un po’ gelosa, dalla speciale sintonia che esiste tra animale e padrone.

Su Esch il parto e la maternità di China hanno un effetto particolarmente significativo perché anche lei sta per diventare madre e la cagna sembra essere la prima ad accorgersi della sua condizione. La ragazza, che trascorre il tempo libero a leggere i classici, in particolare la tragedia di Medea, ma che corre e nuota come un ragazzo, ha da mesi una relazione “senza vincoli” con Manny, un amico del fratello Randall. In realtà il ragazzo ha una fidanzata ufficiale, ma quando passa per la Fossa non disdegna del sesso con Esch, che annovera questa attività tra quelle che le riescono più naturali.

E così, un giorno di calura asfissiante dopo l’altro, seguiamo la famiglia prepararsi all’arrivo dell’uragano, che cresce d’intensità nel Golfo del Messico. Li vediamo sigillare le finestre della casa, fare un misero rifornimento di cibo in un supermercato ormai saccheggiato da chi, più previdente, ha già deciso di fare scorte da giorni e, soprattutto, rendersi sempre più conto che Katrina sarà ben più potente di qualsiasi altro uragano mai vissuto dai ragazzi Batiste prima d’allora.

Intanto un altro cataclisma si sta già abbattendo su Esch, che scopre l’amore e la sua potenza distruttrice, come una Medea dei giorni nostri. E anche su Skeetah, che diventa sempre più cosciente della difficoltà di crescere dei cuccioli, ma soprattutto di fare parte di una famiglia che non sembra comprendere appieno il suo legame con China. E perfino su Randall che, proprio a causa del fratello e del suo cane, perde la possibilità di partecipare a un campus di basket, lo sport che incarna la sua più grande passione e, forse, anche la possibilità di andarsene dalla Fossa.

Alla fine però arriva Katrina e con la sua potenza distruttrice sconvolge ancora di più la situazione, non solo per i Batiste, ma anche per tutti gli altri abitanti di Bois Sauvage e delle zone limitrofe che non hanno avuto la possibilità di evacuare le proprie abitazioni. In Salvare le ossa, infatti, Jesmyn Ward ci mette di fronte a una delle zone più povere dell’America, in cui le disparità sono davanti agli occhi di tutti: i quartieri abitati solamente da afroamericani, come i Batiste, si scontrano con le fattorie dei bianchi che si difendono a colpi di fucile e, persino quando lasciano le loro proprietà per scappare dall’uragano, si premurano di lavare per bene i pavimenti prima di sigillare le finestre.

jesmyn ward

Una situazione che l’autrice continua a raccontare, con maggior attenzione, anche in Sing Unburied Sing, il suo ultimo romanzo, anch’esso parte della Trilogia di Bois Sauvage. Lì la storia si fa ancora più drammatica perché il protagonista principale è un ragazzino, Jojo, nato da una relazione mista e mai accettato dai nonni paterni bianchi, ma cresciuto da quelli materni, ormai stremati dalla vita di duro lavoro che hanno alle spalle.

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