Håkan Nesser – Guanda – 310 pagine – ISBN:9788860880079

Håkan Nesser ha una qualità che si riscontra sempre più raramente tra i giallisti, ovvero l’abilità di raccontare storie dal sapore antico, assemblate con scrupolo artigiano e confezionate “alla vecchia maniera”. Nesser non scimmiotta il linguaggio cinematografico, evita ogni forma di sensazionalismo, non indugia in particolari macabri e – fatto ancora più rilevante – mostra una singolare allergia verso quel ritmo frenetico, che connota spesso le trame dei romanzi di genere. In un panorama letterario dominato da thriller “adrenalinici” (esiste forse un aggettivo più inflazionato?) dove i cadaveri sono, in prevalenza, “orrendamente” mutilati (ma esistono corpi mutilati in modo piacevole?) è senza dubbio meritevole di ammirazione chi cerca di sorprendere e turbare il lettore con le “armi” della tradizione. Armi tutt’altro che spuntate, almeno a giudicare dagli esiti letterari di Un corpo sulla spiaggia. Nesser racconta la storia di un crimine del passato – la morte misteriosa di una studentessa sedicenne, colpevole soltanto di aver flirtato con un professore – e le ripercussioni di quel fatto di sangue sul presente. L’alternanza di piani temporali è un leitmotiv della produzione letteraria di Nesser, abilissimo nell’uso del flashback e nella ricostruzione di vecchi verbali di polizia. Il caso della studentessa era stato risolto in maniera piuttosto frettolosa dalle autorità. Tutti i sospetti si erano concentrati fin dall’inizio sul professore adultero, colto in flagrante sulla scena del crimine accanto al cadavere della giovane. Quando però, a sedici anni di distanza, la figlia adolescente del professore – rinchiuso da tempo in un ospedale psichiatrico – scompare in circostanze poco chiare, ogni certezza si sgretola. A indagare sul caso, seppur in modo non ufficiale, è l’ispettore Ewa Moreno, già apparsa nel ciclo di Van Veeteren con un ruolo comprimario. Il commissario Van Veeteren è ormai in pensione – fa solamente una fugace apparizione in Un corpo sulla spiaggia – ma la nuova eroina di Nesser non lo fa affatto rimpiangere. Anzi, il suo carattere aperto, a tratti impetuoso, favorisce una maggiore empatia. Meno “filosofica”, ma non per questo meno portata all’introspezione, Ewa Moreno ha la personalità e le doti necessarie per catturare le simpatie del lettore. Un giallo che riconcilia con il piacere della lettura.

31 marzo 2012

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