Riuscirà la protagonista a vincere la paura e il senso di colpa? Chiara Dotta è al debutto narrativo con LiberAria

Daria si fa del male da sola. Si autopunisce per un senso di colpa che viene da lontano: dalla violenza infantile, dall’educazione sentimentale, dalla difficoltà di accettare la sua femminilità. Questo scrigno d’amore e ombra è racchiuso dentro la geografia, metaforica, di un cortile in cui è implosa l’infanzia della protagonista  di Un segreto che non guardo ma che sta al centro del cortile, il libro d’esordio di Chiara Dotta pubblicato da LiberAria, un romanzo di formazione in cui non manca  l’ironia.

La storia di Daria è quella di chi crede di poter vivere senza porsi domande e senza prima aver fatto la pace con se stessi, spazzando via il passato e non  considerando le proprie aspirazioni. Riuscirà a vincere la paura, il senso di colpa trovando la consapevolezza di sé e la libertà? Più volte Daria sembra non riuscire,  in anni fatti di mille fughe incise dentro attimi di luce, nelle pareti strette dell’esistenza…

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