Incontro con Andrea Vitali autore di Olive comprese ISBN:8811665833

Di nuovo una storia del microcosmo Anni Trenta rappresentato dal paesino di Bellano, sul Lago di Como. Con Olive comprese Andrea Vitali, fiero del suo recentissimo Premio Bancarella, regala ai lettori una travolgente giostra di personaggi e vicende irresistibili e divertenti, e insieme il ritratto dell’Italia più vera e profonda. Protagonisti, più o meno volontari, quattro ragazzi di paese, che danno vita a una scatenata sarabanda di trame e beffe, di segreti familiari e affari di bottega, di intrighi politici e gag boccaccesche, di amori e pettegolezzi. Con una vicenda che si spinge fino a Roma e alla Spagna della Guerra civile. Abbiamo incontrato l’autore per parlarne con lui.

D. Dagli olivicoltori, che nella Figlia del Podestà si vogliono riunire in una confederazione, a Olive comprese, come recita il titolo del nuovo romanzo. C’è qualcosa che unisce questi due libri?

R. Assolutamente no, se non il fatto che, come i precedenti, il palcoscenico su cui si svolge la storia è sempre il lago di Como e l’epicentro è Bellano con le sue contrade, i suoi negozi, le sue rive e soprattutto con la sua umanità, vera o verosimile, affaccendata nel campare la vita in maniera più o meno seria. Il titolo è volutamente allusivo, forse un po’ equivoco, certamente metaforico e fa direttamente riferimento all’aneddoto che ha fatto scattare la molla della storia intiera.

D. Storia vera, quindi? Un fatto realmente accaduto?

R. Di vero c’è che, in un pomeriggio dell’estate di due anni fa, mentre stavo seduto su una panchina del lungolago di Bellano, la mia amica Ermelinda mi si è seduta accanto e, sapendo che sono curioso di certe storie, ha voluto raccontarmene una, quella attorno alla quale si è poi sviluppato il romanzo. Non posso mettere in dubbio le parole dell’Ermelinda, quindi sono portato a credere che sia realmente accaduto. Ma se sia vero o no, a me come narratore importa poco. L’importante è che sia venuta da me a confidarsi e che, come mi dice da un po’ di tempo a questa parte, abbia ancora qualcosa d’altro da dirmi.

D. C’è un protagonista, un personaggio principale, o la storia è corale, come nella Figlia del Podestà?

R. Direi che se con la Figlia c’è una parentela, sta proprio nella coralità all’interno della quale si muovono tutti i personaggi della storia: dal cacciatore guercio Anselmo Crociani ai quattro imbecilli che fanno ammattire il maresciallo Maccadò; da Eufrasia Sofistrà, una specie di dama dei gatti che ricorda alcuni splendidi quadri del pittore bellanese Giancarlo Vitali, a Dilenia Settembrelli, moglie suonata del podestà Bonaccorsi e tanti altri ancora. E poi Bellano, che assume ruolo di protagonista: poiché mi piace pensare, e anzi ne sono convinto, che senza un paese siffatto queste storie non sarebbero mai nate.

D. Ci sono ancora gli anni Trenta, come mai? La modernità non l’attira?

R. No, non è che non mi attiri la modernità, ma gli anni Trenta mi attraggono di più. Innanzitutto il filtro del tempo permette di guardare a quell’epoca da una giusta distanza. Secondariamente molte delle mie storie hanno delle connotazioni storiche molto precise, che obbligano alla scelta: per fare un esempio, se uno parla di “podestà”, non può che farlo nel periodo 1925-45, a meno di non voler andare molto più indietro. E poi, soprattutto, c’è il fascino di poter immaginare un paese qual era all’epoca, come un piccolo mondo autosufficiente, quasi autarchico, nel senso migliore del termine, che doveva cercare all’interno di sé, nelle proprie risorse, le energie per vivere, e vivere decentemente. È stato grazie a questo sforzo creativo che da noi sono nati personaggi che hanno segnato indelebilmente la nostra microstoria lasciando un ricordo che dura a tutt’oggi.

D. Insomma, Olive comprese è un nuovo tassello della saga di Bellano.

R. Certo, un passo in più, spero in avanti che mi auguro trovi consenzienti anche i lettori che mi hanno seguito sin qui.

D. Che sono tanti?

R. Non lo so, non li ho contati. So per certo invece che sono quei lettori che amano sentirsi raccontare una storia e non amano sentirsi traditi da uno scrittore che seguono da qualche tempo. Olive comprese è per loro. Una sola avvertenza: nonostante il titolo il libro non viene distribuito nei negozi di alimentari.

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