Mercoledì 19 giugno, a Milano, una serata dedicata alla storica Rivista Pirelli (che tra il 1948 e il 1972 ha ospitato, tra gli altri, autori come Carlo Emilio Gadda, Umberto Saba, Leonardo Sciascia, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti ed Elio Vittorini) in occasione dell’uscita del volume “Umanesimo industriale. Antologia di pensieri, parole, immagini e innovazioni” – Su ilLibraio.it un testo del poeta Eugenio Montale

“Vacanze in Versilia” di Eugenio Montale
(tratto da Rivista Pirelli n. 4, 1949)

2 agosto 194… – Per sole 70 mila lire ho affittato un delizioso buco nascosto fra il verde. Una stanza e mezza sì e no. Potrò pranzare sotto un pergolato d’uva acerba vedendo sfrecciare le macchine che arrivano da tutte le parti del mondo. Vedere senza essere veduto, come piace a me. La locazione è per quindici giorni e mi dicono che il prezzo è assai vantaggioso. Fa caldo, c’è poca acqua. Ma poco male: una simile funzione di solitudine e di mondanità, di abitudini servili e di libertà naturista non potevo trovarla che qui. Così almeno dicono i competenti. Hic manebimus ecc.

3.– Impossibile trovare un lembo di spiaggia per me solo. Queste sterminate dune sono brulicanti di esseri umani. Il primo conoscente che ho incontrato – Alberto – sta a due passi da me con la famiglia. Dividerò le spese della cabina con lui. Il suo bimbo più piccolo, Giorgino, rivela particolari inclinazioni al nudismo. Per spaventarlo gli abbiamo detto che un birro municipale – «l’uomo del Comune» – verrà prossimamente ad arrestarlo. La minaccia non gli ha fatto molta impressione.

4.– Con barba e baffi di pannocchia (da ragazzo preferivo la barba di palma per simili truccature) ho eseguito la parte di uomo del Comune, avvolto in un grande accappatoio blu. Molte risate e un po’ di spavento. Sto diventando popolare fra i bambini della spiaggia.

5.– Da oggi accoglierò nel mio alloggio un singolo che non ha trovato tetto in alcun luogo. Il «singolo» è per gli albergatori l’impronto turista che osa chiedere una camera a un solo letto, single bedded. Per felice combinazione questo singolo è anche un mio vecchio amico, filologo peripatetico in cerca di solitudine. Odia i rumori e sopporta solo il cicaleccio del suo rasoio elettrico. Sarà servito a dovere!

6.– Giorgino ha qualche disturbo, spero non provocato dalla burla di avant’ieri. È venuto a visitarlo il dottor Panzarella che non poteva mancare su queste rive. È l’uomo del giorno perché gode la fiducia di Beri-Beri, un piccolo dio del bel mondo il cui influsso si stende a molti chilometri della mia città. Panz. viaggia in shorts cavalcando una graziosa Vespa. Non ha un minuto di libertà, per quanto villeggi a Ponente, dove qualche forra e qualche tratto di spiaggia sono ancora poco battuti. Ma mi dicono che quell’appendice – Le Macchie – sia la più elegante della zona. È abitata da gente che vive in estrema solitudine vedendosi ogni ora del giorno e giocando a bridge o a pinnacolo. I bambini delle Macchie preferiscono invece i Monopolî, un gioco che sviluppa tempestivamente gli istinti capitalistici della gioventù. La forza irradiante di Paranzella si spinge tuttavia molto al di là delle Macchie. È un benefattore del genere umano e forse il suo grande protettore Beri-Beri gli deve la sua miracolosa, olimpica longevità.

7.– Lievi disturbi causati dalle vongole della Petite Chaumière. Insonnia. Mi mandano d’urgenza Panz. il quale mi annuncia altre visite sue e di comuni amici. Parla molte lingue e dice che il mio buen retiro è awfully nice. Mi ha prescritto pillole di bismuto e la lettura di alcune pagine di Montaigne, anzi Montagne, secondo la migliore lezione. Intanto il mio incognito è sfumato e dovrò decidermi a farmi vedere. Giorgino è perfettamente guarito.

8.– Passeggiate mattutine tra i meli che circondano e nascondono il retiro. Scoperta una casetta per piccioni, a due vani, infissa in cima a un palo. Salendo i gradini di uno scaleo si può vedere il piccione infante, nato da pochi giorni (un suo gemello non giunse a uscir vivo dall’uovo). Ha già le piume – dipinte di fresco –, il collo è ancora nudo, al sinistro tubare dei suoi genitori non sa rispondere che con una tenue pispillòria. La mia padrona di casa mi dice che sarà ucciso e mangiato una settimana prima che esca dal suo loculo e impari a volare. Nessun Panzarella lo protegge.

9.– Panzarella o Paranzella? È un dubbio che mi affligge da due giorni. Per risolverlo mi sono rischiato fino alle Macchie, dove abita una signora della haute, donna colta e gentilissima che si vale dei servizi del valente dottore. Ma l’arrivo del non meglio identificato Par. – proprio mentre stavo per palesare il mio imbarazzo – mi ha respinto nel mistero. La villetta si è poi riempita di gente. Chi veniva in bicicletta o «in canna» o in macchina, chi era appena smontato da un verde pattino. Discorsi fitti, molto intelligenti. Due deputati, un neurologo, un cineasta, alcuni ex ospiti di Beri-Beri, ecc. Panzarella è stato brillantissimo. Il «singolo» non ha avuto successo e si è annoiato, chissà perché. Siamo tornati a piedi, al buio. Il litorale era tutto un’eruzione di balalàike, da radio nascoste o da cinematografi altrettanto insospettati. Fa molto caldo, il numero dei grandi solitari aumenta d’ora in ora.

10.– Zanzare, polveri insetticide, notti irrespirabili. Il piccioncino è ancora vivo e si arrischia già all’aperto. I genitori gli fanno lezioni di volo (ma ricade come uno straccio) e gl’insegnano a beccar l’uva sotto la pergola. Sembra inconscio della sorte che sta per toccargli. Questa atmosfera di morte non è la più adatta a una villeggiatura.

11.– Discorsi colti a volo sulla spiaggia. Guerra probabile ma non possibile, possibile ma non probabile, chicchi di grandine a Ivrea, del peso di sei etti ciascuno, premi letterari dovunque e aumento generale dei prezzi. Cerco pace nelle redole appena segnate che uniscono la strada a mare a quella interna. Sono parecchie, poco frequentate e costituiscono la vera attrattiva (Panz. dice «la dimensione segreta») di questo luogo. Vi si incontrano affabili e loquaci mostri gozzuti, donne nane e balbuzienti che conducono a spasso figli di tenera età già più alti delle loro madri. Osano chiamarli con nomi diminutivi, Pasqualino, Robertino… Tuttavia mi accorgo che anche la dimensione segreta è percorsa da altre femmine cicliste e faccendiere, che vendono conigli spellati, fichi primaticci e stecche di sigarette americane.

12.– Paranzella è partito per Compiobbi, nuova villeggiatura lanciata con grande successo dall’inesauribile Beri-Beri. Ora ci sarà il lavoro anche per Esculapi meno celebri di lui. Ortopedici appiedati, grami medici in condotta sforniti di streptomicina vengono assaliti dai grandi solitari. La salute pubblica è perfetta, ma non si sa mai: bisogna prevenire, prevedere…

13.– Sonno, Montaigne, bismuto.

14.– Strida all’alba, morte del piccione, partenza del singolo, notizie confortanti dalla colonia di Compiobbi. Di notte si vedono incendi lontani. Le Macchie – vedove di Panz. – si stanno svuotando ma il paese è affollatissimo.

15.– Lungo colloquio con la madre di Robertino, dialogo sui formicaleoni del Brasile con un novantenne in pantaloni rossi, lire 2700 per un cacciucco consumato al ristorante Old Arbour e fine della mia locazione. Incertezza, insonnia. Le pillole di bismuto scarseggiano in farmacia. Se partissi anch’io per Compiobbi?

umanesimo industriale

IL VOLUME E L’APPUNTAMENTO A MILANO –  Ripercorrere la storia della rivista Umanesimo Industriale attraverso le grandi firme che, per oltre 20 anni, hanno animato il dibattito culturale sul magazine della Pirelli. Con questo obiettivo arriva in libreria Umanesimo industriale. Antologia di pensieri, parole, immagini e innovazioni, volume pubblicato da Mondadori e curato dalla Fondazione Pirelli che, attingendo all’archivio storico dell’azienda, raccoglie circa 150 articoli e alcuni reportage tratti dalla storica rivista della Bicocca.

Umanesimo Industriale sarà presentato a Milano mercoledì 19 alle ore 19 al Teatro Franco Parenti alla presenza di Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo e Ceo di Pirelli, Antonio Calabrò, Direttore della Fondazione Pirelli e Gian Arturo Ferrari, nel corso di una serata interamente dedicata al mondo e al tempo della rivista Pirelli, rievocati con brani musicali interpretati da Ornella Vanoni e con letture tratte dall’antologia da parte dell’attrice Anna Ammirati. La serata proseguirà ai Bagni Misteriosi con l’accompagnamento musicale dell’Orchestra Franco Bagutti e con la partecipazione di Pietruccio Montalbetti, chitarra leader dei Dik Dik. Per l’occasione è stata realizzata un’installazione con tutte le copertine del magazine, oltre a un percorso di immagini selezionate dall’archivio fotografico della Rivista, costituito da oltre 6mila scatti.

Pubblicata fra il 1948 e il 1972 e ideata da Arturo Tofanelli che la dirigerà insieme con Giuseppe Luraghi e Leonardo Sinisgalli fino al 1957, la rivista Pirelli ha ospitato nel tempo alcuni tra i più importanti esponenti della cultura dell’epoca: Camilla Cederna, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Carlo Emilio Gadda, Arrigo Levi, Eugenio Montale, Bruno Munari, Gio Ponti, Umberto Saba, Leonardo Sciascia, Mario Rigoni Stern, Salvatore Quasimodo, Lietta Tornabuoni, Giuseppe Ungaretti ed Elio Vittorini, tra gli altri.

Il volume ospita una prefazione di Tronchetti Provera e i saggi di Calabrò, Ferrari e Philippe Daverio che precedono la sezione antologica, suddivisa in 11 sezioni tematiche, all’interno della quale, circa 150 articoli selezionati tra gli oltre 2mila testi pubblicati sulla Rivista nel corso della sua storia, sono riproposti in parte integralmente e in parte in stralci ragionati.

Al progetto editoriale è associata anche una piattaforma web dedicata www.rivistaprirelli.org sulla quale gli utenti potranno approfondire tutti i contenuti del libro.

 

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