Girata la boa dei cinque anni, “Writers. Gli scrittori si raccontano” si prepara ad animare lo spazio postindustriale dei Frigoriferi Milanesi, là dove una volta si fabbricava il ghiaccio, con il calore dei libri e delle idee. La sesta edizione, dal 26 al 28 gennaio, è dedicata al Sessantotto e a Pierpaolo Pasolini

Girata la boa dei cinque anni, Writers. Gli scrittori si raccontano si prepara ad animare lo spazio postindustriale dei Frigoriferi Milanesi, là dove una volta si fabbricava il ghiaccio, con il calore dei libri e delle idee.

La sesta edizione del festival letterario curato da Frigoriferi Milanesi e IDN Media Relations avrà come filo conduttore il Sessantotto, anno spartiacque della storia del secondo Novecento e straordinaria esperienza di rottura politico-culturale della quale ricorre il cinquantesimo anniversario, e la figura di Pierpaolo Pasolini che incarna, con le sue passioni e contraddizioni, quella stagione dell’Italia che oggi appare molto lontana. Gli incontri tra scrittori e lettori saranno all’insegna della condivisione, con un’alternanza tra panel tematici, dialoghi, spettacoli, proiezioni e momenti musicali animati da oltre 50 autori, intellettuali, giornalisti, artisti.

Writers#6 inizia venerdì 26 gennaio alle 21 con una conversazione di Nicola Gardini su Pasolini poeta seguita da un incontro sull’unica opera teatrale di Pasolini pubblicata dall’autore in vita, Tutte le cose dimenticate chiedono aiuto ai sogni: il Calderon di Pasolini fra memoria e oblio, teatro e drammaturgia, con Mimmo Borrelli, Ernesto Salemme e Simona Colombo. Un altro aspetto del lavoro di Pasolini, l’attenzione per le periferie e la riflessione sulla vita ai margini – in senso letterale e figurato – del sottoproletariato urbano, è al centro del contributo di Gianni Biondillo Lo sguardo di Pasolini sulla città (domenica 28, ore 19).

Gli incontri di indagine sul Sessantotto sono:

Quelli che… Il ’68 e la musica con Enrico de Angelis, Renzo Chiesa, Franco Fabbri, Mario Giusti, Roberto Manfredi, Mario Martucci, coordinati da Lucio Salvini. Un bilancio musicale di quegli anni, gettando ponti tra le esperienze internazionali e la scena italiana (sabato, ore 21);

“Sputiamo sul maschio!” Il caso Valerie Solanas, con Deborah Ardilli, Stefania Arcara e Annarita Briganti, e con letture di Marina Senesi. I riflettori sono puntati su una figura estrema della controcultura americana, autrice di una critica del sistema patriarcale che spinge la lotta per la liberazione femminile fino alla distruzione del maschio (sabato, ore 19);

– La performance di racconto e musica La rivoluzione degli illusi: le storie del Chelsea Hotel con Roger Mantovani e Giacomo Zito, a cura del gruppo Cast4, mette al centro il concetto di illusione, legando la “rivoluzione apparente” degli studenti raccontati da Pasolini nella sua poesia Il PCI ai giovani e le storie di  tre donne – Edie Sedgwick, Janis Joplin e, appunto, Valerie Solanas – che spinsero la loro partecipazione agli eccessi creativi dei templi della scena controculturale newyorchese del tempo, il Chelsea Hotel o la Factory di Andy Warhol, fino all’autodistruzione (sabato, ore 21.30);

Ho visto un Fo, con Giuseppina Manin e Stefano Boeri ritorna sulla parabola artistica del Premio Nobel per la letteratura e sul suo tentativo di democratizzare il teatro allargando il pubblico a nuove fasce sociali (domenica, ore 16.30);

Perché non domani? rende omaggio all’Istituzione negata, il libro-manifesto dell’antipsichiatria italiana curato da Franco Basaglia e pubblicato proprio nel 1968, con la figlia Alberta Basaglia, Paolo Boriani e Annacarla Valeriano coordinati da Marina Mander (domenica, ore 17);

Pensieri e parole sul ’68 con Alessandro Bertante, Carlo Bevilacqua, Matteo Guarnaccia, Bruno Osimo e Paolo Hutter, raccoglie le testimonianze di chi l’ha vissuto, raccontato nei suoi romanzi o al contrario contestato (domenica, ore 18);

Radio libere e ribelli con Massimo Cirri e Monica Zapelli, sceneggiatrice del film I cento passi, coordinati da Barbara Sorrentini, è una riflessione sullo straordinario fenomeno delle “radio libere” a partire dall’esperienza di Radio Aut raccontata nel film e costata la vita al suo fondatore Peppino Impastato (domenica, ore 18.30).

L’ospite internazionale di questa edizione è la scrittrice irlandese Catherine Dunne, narratrice di vite straordinarie di persone comuni e indagatrice dell’animo femminile. Il suo ultimo romanzo, Come cade la luce, sarà il punto di partenza di una conversazione con la giornalista Roberta Scorranese (sabato, ore 18).

Fanno da contorno agli incontri del nucleo centrale una serie di eventi – confronti, riflessioni, letture, performance, proiezioni – incentrati su temi eterogenei e trasversali, che vanno dall’indagine letteraria e artistica all’analisi della società:

– l’incursione di Antonio Moresco Nel territorio libero e perturbante della fiaba (sabato, ore 15);

– i racconti di Paolo Nori e Roberto Alajmo sul mondo della follia di prossimità con il Repertorio dei matti delle città di Milano, Bologna, Roma, Genova, Livorno, Palermo… (sabato, ore 16);

– la conversazione tra Luigino Bruni, Romano Màdera e Carlo Sini che riflette sulle domande del Qoélet per considerare l’ideologia che domina il mondo attuale (Il capitalismo è una religione? sabato, ore 16.30);

– il dialogo tra Stefano Bartezzaghi e Francesco M. Cataluccio sulla figura di Harry Potter a confronto con Peter Pan: maturare o rimanere bambini? (Peter Potter: crescere o non crescere?, sabato, ore 17);

-la discussione sul rapporto tra Finzione e non finzione nella narrativa tra Helena Janeczek, Davide Orecchio, Giacomo Raccis e Andrea Tarabbia, coordinati da Filippo Tuena (domenica, ore 14.30);

– la proiezione del documentario Sulla punta di una matita di Viviana Nicodemo dedicato all’opera del poeta Milo De Angelis, preceduta da una conversazione tra la regista e lo stesso De Angelis, che leggerà alcune delle sue ultime poesie (domenica, ore 15);

l’incontro a più voci su La paura e le sue facce tra Helena Janeczek, Elisabetta Bucciarelli e Alessandra Sarchi, coordinate da Marta Cervino (domenica, ore 16).

Non mancheranno le presentazioni di alcune novità librarie:

Romanzo privato, l’esordio di Paola Mazzaglia che esplora la difficoltà di essere madre e quella di essere figlio, in dialogo con Antonio Mancinelli (sabato, ore 14.30)

Di malattie letterarie, calcio, uova e disturbi mentali di un grande musicista. Discorsi semiseri su quattro libri delle edizioni Italo Svevo, con Gianvittorio Randaccio, Marco Rossari e Filippo Tuena, coordinati da Giovanni Nucci (sabato, ore 17.30);

‘Nzularchia, il dramma in dialetto flegreo di Mimmo Borrelli in dialogo con Giacomo Papi (sabato, ore 19);

– le fulminanti Cartoline dei morti e nuove cartoline di Franco Arminio in dialogo con Alberto Saibene (domenica, ore 18.30).

infine, l’offerta di Writers#6 prevede 3 mostre:

La filosofia tra oralità e scrittura. Esposizione di 15 dei grandi fogli sui quali da sempre il grande filosofo Carlo Sini prepara le sue lezioni, disegnando frasi e schemi accompagnati da figure che illustrano e arricchiscono i concetti. Sini stesso racconterà il suo legame tra oralità e scrittura sabato alle 15.45;

Io non vivo in me ma fuori. In mostra 70 olii e disegni dello scrittore, saggista e poeta Nicola Gardini, che parallelamente alla sua opera narrativa produce da anni immagini di grande bellezza;

– Utopia, Dreaming the impossible: un viaggio fotografico di Carlo Bevilacqua tra comunità hippie e esperienze di vita alternative, un atlante per immagini di alcuni tra i più significativi tentativi utopici dei nostri anni.

L’artista Paolo Mennea (autore del ritratto-icona di Pasolini per Writers#6), per tutta la durata del Festival eseguirà live i suoi disegni su una lavagna luminosa proiettata su una parete.

Come da tradizione, la vera conclusione di questo Writers#6 sarà una sorta di festa con il racconto di canzoni dal valore letterario: La musica di Luigi Tenco come “compagna di viaggio”, raccontata dai Favonio e da Enrico de Angelis (domenica, ore 21).

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