Come ogni settimana, Silvia Zucca ci racconta storie in cui l’amore e l’astrologia s’intrecciano. Lei è l’autrice di “Guida astrologica per cuori infranti”, in uscita l’8 giugno, uno dei romanzi più attesi dell’anno, amato dai librai che l’hanno letto in anteprima e in corso di traduzione in tutto il mondo, Stati Uniti compresi…

Innanzitutto bisogna che sia chiara una cosa: l’Acquario è un segno bellissimo.

A questo punto, se c’è qualche uomo dell’Acquario che sta leggendo queste righe, balzerà subito sulla sedia tentato di sbottare in un «Non è vero!», sebbene ritenga che il suo segno dia punti a tutto il mondo astrologico.

È vero, scherzavo per quanto riguarda la prima frase.

L’Acquario non è perfetto. Ma meglio dargli ragione… Per più di un motivo. Decisamente in tutto lo zodiaco è il segno più ampiamente contraddittorio, per cui ben lontano da quella perfezione che dicevo… E poi perché dirsi d’accordo con lui è l’unico modo per avere un quieto confronto con qualcuno del segno. L’Acquario infatti, oltre a non concordare mai, per principio, con quello che dicono o fanno gli altri, pretende che anche tu, alla fin fine, ti «ravveda» e passi dalla sua.

Perché? Perché lui, che si ritiene il miglior segno dell’universo, semplicemente è l’Unico Detentore Mondiale della Verità.

Non sa adattarsi a nient’altro che a se stesso: poverino, l’umanità non lo può capire perché lui, ahinoi, è nato con un’intelligenza superiore, che lo relega in quella cerchia ristrettissima (probabilmente tutta composta da Acquari…) di menti supreme.

Per questo non ammette di essere da meno di qualcun altro, in qualunque disciplina si possa porre sulla sua strada. Ho visto Acquari con la manualità di un Teletubbies col Parkinson cercare di attaccare piastrelle per rifare completamente un bagno… tutto perché, se ci riusciva un muratore, perché lui (l’Acquario!) non doveva saperlo fare?

Se da bambino il piccolo dell’Acquario voleva fare il musicista e correggeva Mozart e Bach, definendo alcuni movimenti scritti da loro un po’ troppo banali, da grande, quando ormai è stato conclamato che alla Scala ci sarebbe andato solo in piccionaia, ha liquidato la cosa con un’alzata di spalle, perché anche Puccini dopotutto è stato fischiato… E i veri geni raramente vengono riconosciuti dai loro contemporanei. Toccherà aspettare. Ai posteri l’ardua sentenza.

Con l’Acquario che conobbi la vita non fu certo facile, anche se, va detto, fu interessante sotto molti aspetti.

Per lui, ero una preda ambita, e perciò mi meritai un corteggiamento tra i più lunghi, accaniti e fini.

Siccome tra le cose che l’Acquario aborre c’è la banalità, per avere la sua dichiarazione, mi sottopose a un viaggio di quasi trecento chilometri, perché il posto in cui mi portava era per lui il più romantico del mondo e tutto doveva essere non meno che perfetto. Peccato non ricordarmi esattamente cosa fece o disse, visto che ora della famosa profferta d’amore stavo praticamente dormendo in piedi.

Probabilmente ci mettemmo insieme per sfinimento.

Rose, fiori, nuvolette e danze a piè lieve con sguardi innamorati? Oh, non proprio…

Da lì in poi la vita insieme fu un lungo e interminabile battibecco. L’Acquario non soltanto le voleva tutte vinte, ma, come sempre, non poteva mai essere d’accordo con me. Neppure se io ero d’accordo con lui.

Al mare ci si andava regolarmente a ottobre, perché mica si poteva fare i pecoroni che seguivano la massa e rischiare di trovarsi anche il vicino di casa di fianco al nostro ombrellone o, peggio che mai, «gente» che affollasse le località turistiche da lui scelte. No, no, molto meglio evitare code e stress, e ritrovarsi in un ristorante deserto col menu ormai ridotto dal fuori stagione, o sotto l’ombrello, al posto che l’ombrellone, a guardare romanticamente il mare color acciaio sotto un cielo freddo e plumbeo.

Viveva di utopie incomplete, il mio Acquario. Artista, anche se dichiarava che l’arte era morta perciò tanto valeva, musicista rigorosamente non praticante, se non per bacchettare gli amici strimpellatori, tuttologo consumato delle nozioni più disparate e quanto mai inutili («lo sai amore che i grilli sono gli animali coi testicoli più grandi?» Robe così, per dire, e tu te ne rimani lì e voglio vedere cosa gli rispondi).

Ovviamente, in mezzo a tutte queste nozioni più o meno pregnanti, doveva esserci anche una laurea honoris causa in psicologia, perché ha sempre avuto la pretesa di sapere com’ero fatta, cosa avrei detto (da essere inferiore, devo essere prevedibile come un topo da laboratorio) o se fingevo facendo qualcosa che non mi «apparteneva». Il mio disamore per la trippa, per tanto, per lui era una semplice presa di posizione contro i piatti della tradizione contadina, in quanto borghese e priva delle basilari nozioni di storia… ma dovevo ammetterlo che io ero proprio «un tipo da trippa».

E così via, di conseguenza, anche per amici, colleghi, genitori e parenti, tutti così semplici per lui da poter essere indicizzati a una sola occhiata.

L’utopia, ovviamente, è qualcosa che non può mai essere raggiunta, così come la routine inevitabile nella vita di una coppia che non abbia lo spirito di Bonnie e Clyde. E per l’Acquario o l’amore raggiunge ogni giorno le vette ansanti di una travolgente passione, oppure niente, non s’ha da fare ed è meglio gettare la spugna piuttosto che tentare di riscaldare la minestra.

Lo capii solo anni più tardi, dopo che ci fummo lasciati. Il suo innamoramento sarebbe durato notevolmente di più se avessi continuato a negarmi, o a concedermi una tantum come un bonus fiscale. L’amore perfetto, infatti, per lui è come l’incompiuta di Beethoven, e la sua amata immortale una donna praticamente inaccessibile che gli dia sempre il gusto della sfida.

SilviaZucca

IL LIBRO E L’AUTRICE – Guida astrologica per cuori infranti (Nord, in uscita l’8 giugno) è un romanzo irresistibile come la sua protagonista, Alice Bassi, trentenne tenera e pasticciona alla ricerca dell’anima gemella, e brillante come la sua autrice, Silvia Zucca, che dopo una vita da traduttrice ha deciso di esordire nella narrativa con una storia che vi conquisterà.

Visita il sito ufficiale: www.guidaastrologicapercuoriinfranti.it

SilviaZucca

L’autrice 

 
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LA PRIMA PUNTATA – Quello che gli Arieti non dicono

LA SECONDA PUNTATA – Toro (scatenato)

LA TERZA PUNTATA – Il Gemelli che visse due volte

LA QUARTA PUNTATA – Il Cancro mammone

LA QUINTA PUNTATA – Il Leone del palcoscenico

LA SESTA PUNTATA – Rain Vergine 

LA SETTIMA PUNTATA – L’insostenibile leggerezza del Bilancia

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LA NONA PUNTATA – Sesso, bugie e Sagittario 

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