“Matteo ha perso il lavoro” dello scrittore portoghese Goncalo M. Tavares è un racconto fatto di incroci e combinazioni, composto da venticinque micronarrazioni concatenate, giocate sul filo del paradosso…

In Matteo ha perso il lavoro (Nottetempo) lo scrittore portoghese Gonçalo M. Tavares, classe 1970, racconta le intersezioni fra le vite di venticinque personaggi: a ogni intersezione, il racconto prende un bivio, e si concentra su un nuovo protagonista, creando una narrazione concatenata, il cui percorso porta al Matteo del titolo. Tavares gioca con l’assurdo e il surreale, crea vite tanto impossibili, da risultare paradossalmente credibili.

Matteo ha perso il lavoro Goncalo M. Tavares

“Un uomo sulla quarantina varcò la soglia portandosi dietro qualcosa e qualcuno. Il qualcuno, si capì facilmente, era un ragazzino che spingeva un carrello con dentro un oggetto − una macchina, si capì poco dopo. Una manciata di monete e il ragazzino si dileguò. L’uomo, quest’uomo, si chiamava Glasser e dal suo petto usciva un filo elettrico che lo univa a un’enorme batteria, di oltre venti chili. ‘È il mio cuore artificiale,’ spiegò Glasser. ‘Ora li fanno anche più piccoli, ma funziona’.”

Gonçalo M Tavares Matteo

Aaronson per tre anni, tutte le mattine, fa trecento giri della rotonda principale della città, perché fintanto che gira in tondo, non sarà perduto, non dovrà prendere una decisione e, sicuramente, non dovrà tornare indietro. Ma ecco che, quando decide di cambiare il senso di marcia, viene investito dal sig. Ashley, un uomo ossessionato dalla sua auto e dai rituali, che il giorno dopo si ritrova a consegnare un pacchetto indirizzato a un tale Baumann, per scoprire che l’indirizzo indicato sul pacco corrisponde a un’interminabile strada dove esiste solo il civico 217. E così via, la storia si snoda attraverso una galleria di personaggi concatenati – disposti persino in ordine alfabetico – fino al Matteo del titolo, disoccupato, costretto ad accettare il ruolo di assistente di una donna senza braccia.

Goncalo M. Tavares

Gonçalo M. Tavares compone un puzzle di venticinque microstorie legate tra loro come le tessere di un domino. Un racconto fatto di incroci e combinazioni, in una struttura guidata dalla circolarità, in cui estro e ordine, caos e sistema cercano una misura comune.

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