“Siamo una categoria vivace, c’è stata discussione, ognuno ha espresso le sue riflessioni e quindi ci siamo confrontati liberamente e con molta oggettività. Le criticità sono sempre le stesse”. Il presidente dell’Aie Motta ha incontrato i piccoli editori dell’Aie dopo le polemiche delle scorse settimane

Gli editori “sono liberi di fare quello che vogliono. L’Aie è un’associazione di categoria e porta avanti un progetto: chi va a Torino o a Milano? Io non ho una risposta, non ce l’ho: dico solo che gli editori sceglieranno in base al progetto che valuteranno migliore” per il Salone del Libro. Lo ha detto, come riporta l’Ansa, il presidente dell’Associazione italiana editori, Federico Motta, al termine della riunione dei piccoli editori associati all’Aie che si è svolta a Bologna e in cui si è parlato della nuova fiera milanese, che sarà presentata il 5 ottobre.

“Preferisco non parlare di Torino”, ha aggiunto Motta, che non sa se il ministro Franceschini, dopo i botta e risposta delle scorse settimane, sarà presente il 5: “Mi auguro la sua presenza. Anzi, tutti gli editori si augurano che venga, poi non sono io nella testa di Franceschini”.

All’incontro di Bologna hanno partecipato anche editori che in questi mesi hanno espresso critiche nei confronti dei vertici dell’Aie. Ha spiegato Motta: “Siamo una categoria vivace, c’è stata discussione, ognuno ha espresso le sue riflessioni e quindi ci siamo confrontati liberamente e con molta oggettività. Le criticità sono sempre le stesse. Non ci sono novità, erano presenti quelli che hanno espresso le loro perplessità. Abbiamo solo riposizionato meglio certi argomenti”.

IL COMMENTO DI MONACO – Il Salone di Milano e quello di Torino devono “porsi il problema” della vicinanza di date tra le due manifestazioni, “provate a interrogarvi voi. Non siamo noi come piccoli editori che possiamo determinare cambi che sono legati a esigenze organizzative e logistiche. Noi abbiamo posto il problema che è una difficoltà, che è bene che venga posta e se viene posta è per noi un vantaggio”. Lo ha detto Antonio Monaco, presidente del Gruppo dei Piccoli editori dell’Aie, al termine della riunione a Bologna.

GLI EDITORI DIMISSIONARI –  “Quello che ci auguriamo adesso è che i Saloni abbiano due fisionomie diverse, e immagino che così sarà, e certamente che nel tempo si riescano a mantenere due manifestazioni importanti differenziate nel progetto ma a una giusta distanza. Questo consentirebbe a tutti gli editori di partecipare”. Lo ha detto Isabella Ferretti, editrice della 66thand2nd che a fine anno uscirà dall’Aie (insieme ad altri editori), che fa parte del gruppo degli 80 editori indipendenti ‘ribelli’, gli ‘Amici del Salone di Torino’: “Spostare le date era una possibilità, ma purtroppo è saltata. Siamo talmente a ridosso, non so se si può fare nulla in questo senso, però magari l’anno prossimo qualcosa potrebbe succedere”.


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Fotografia header: Federico Motta (presidente Aie, Associazione Italiana Editori)

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