Sono i quattro testi risultati vincitori della prima edizione del premio letterario “Libri contro la Fame”, promosso da Azione contro la Fame – I dettagli
Un “albo illustrato” sulla prima causa della fame, la guerra; uno, invece, su una delle sue conseguenze, i flussi migratori. Inoltre, un romanzo sulla povertà e sulla fame nelle comunità rurali cinesi e, infine, un libro-intervista con Papa Francesco e il contributo di importanti personalità internazionali impegnate nella lotta alla malnutrizione.
Sono i quattro testi risultati vincitori della prima edizione del premio letterario “Libri contro la Fame”, promosso da Azione contro la Fame e conclusosi, oggi, nel corso di un evento sul tema “Con la cultura ‘si mangia’. E si combatte la fame nel mondo”.
All’iniziativa, oltre al direttore generale dell’organizzazione, Simone Garroni, e alla scrittrice e editrice Lodovica Cima, ha preso parte anche la senatrice Emma Bonino, impegnatasi in prima persona, negli anni ’70, per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul tema della fame nel mondo. E proprio Emma Bonino, nell’ambito della cerimonia, ha sottolineato la gravità dell’emergenza fame che, allo stato attuale, caratterizza decine di Paesi: si tratta, del resto, di una piaga globale tornata a crescere, negli ultimi anni, a causa della combinazione di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze economiche e sociali.
La giuria incaricata di valutare le opere candidate si è espressa in questo modo. Per la categoria “Libri per ragazzi”, è stato selezionato il silent book di Angelo Ruta, La valigia (Carthusia). Nella sezione “Narrativa” i giurati hanno scelto Gli anni, i mesi, i giorni (Edizioni Nottetempo), di Yan Lianke. Tra i “saggi” il gradino più alto del podio è stato assegnato a Luci in lontananza (Marsilio Editori), scritto dal giornalista inglese Daniel Trilling. Azione contro la Fame, infine, ha deciso di assegnare una menzione speciale al libro Fame. Una conversazione con Papa Francesco (San Paolo Edizioni) di Gianni Garrucciu.
“Le autrici e gli autori, le illustratrici e gli illustratori, con tutto il mondo editoriale che li sostiene, offrono da sempre uno sguardo sul mondo, perché lo indagano, lo scandagliano e ne leggono i fenomeni con sensibilità e attenzione – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione conto la Fame -. Grazie a Libri contro la Fame, alla sua prima edizione, abbiamo cercato di puntare i riflettori sulla più grave piaga al mondo, la fame, che da qualche anno a causa di guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze e, adesso, Covid-19 è cresciuta in modo preoccupante colpendo le comunità più vulnerabili e, in particolar modo, i bambini. La fame è, insomma, un fenomeno contemporaneo ma non è un virus e l’uomo conosce bene la ricetta per sconfiggerla”.
Il concorso letterario “Libri contro la fame”, al suo debutto, è stato promosso dall’organizzazione proprio nell’ottica di favorire una nuova presa di coscienza sulla fame e sulla malnutrizione, che affliggono 690 milioni di persone nel mondo. Si tratta di due piaghe che, peraltro, saranno aggravate dagli effetti della pandemia – siano essi siano essi di carattere sanitario o sociale – che rischiano di trascinare verso la fame fino a ulteriori 132 milioni di persone.
LA GIURIA
Tra i giurati dell’organizzazione Alessandra Favilli (vicepresidente), Simone Garroni (direttore generale) e Nicola Giordano ed Elisabetta Dozio (operatori che lavorano all’estero). Il mondo letterario e editoriale è stato rappresentato, invece, da Gianni Biondillo, Ginevra Bompiani, Emilia Lodigiani, Lucio Morawetz, Maria Pace Ottieri, Francesco Piccolo, Elena Stancanelli e Nadia Terranova. Infine, per giornalismo e la comunicazione, hanno preso parte ai lavori della giuria Alessandro Banfi (TV8), Metis Di Meo (Rai), Luciano Piscaglia (TV2000), Elena Salem (direttrice della Scuola Letteraria, giornalista e scrittrice), Giovanna Savignano (Radio Rai)
L’ORGANIZZAZIONE
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria leader nella lotta contro le cause e le conseguenze della fame e della malnutrizione nel mondo. Si occupa, in particolare, di salvare bambini malnutriti e, al tempo stesso, fornisce accesso all’acqua potabile e soluzioni sostenibili per combattere la carenza di cibo. Oggi Azione contro la Fame crea e gestisce programmi che sostengono le comunità di 50 Paesi del mondo e, solo nel 2019, ha aiutato concretamente 17 milioni di persone.
Le sue sedi – situate in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e India – sono impegnate oggi a tenere fermo l’interesse dell’opinione pubblica sul tema della fame nei Paesi del Sud del mondo. Si tratta, infatti, di una piaga quantomai attuale: il suo trend, negli ultimi cinque anni, è in costante crescita. Le sue cause strutturali, del resto, sono altrettanto contemporanee: basti pensare alle guerre, agli effetti dei cambiamenti climatici, alle disuguaglianze economiche e sociali e, ora, anche al Covid-19 che rischia di innescare una nuova crisi alimentare globale.
Secondo il Global Nutrition Report 2020, quasi 690 milioni di persone sono attualmente affamate (+60 milioni negli ultimi cinque anni). Se le tendenze rimarranno tali, entro il 2030 circa 840 milioni di persone soffriranno la fame (SOFI). In questo scenario, di per sé drammatico, si innesta un ulteriore tema, che si chiama “futuro”. 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni sono morti, lo scorso anno, scorso a causa di malattie prevenibili comprese quelle che derivano dalla malnutrizione (UNICEF): la fame e la denutrizione, in particolare, contribuiscono a quasi la metà delle morti infantili globali (45%, 2,3 milioni di bambini).